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Riapertura scuole in Campania, Sì-Dad contro No-Dad: valanga di ricorsi e sit-in

di Francesca Mari
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 15 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo agg. : 12:44
4 Minuti di Lettura

SìDad e noDad. Due nuovi termini che la pandemia ha introdotto nel lessico comune, come tampone e lockdown. Ma anche due fazioni opposte e determinate a far valere le proprie ragioni, che giorno per giorno si alimentano di nuovi adepti attraverso il potente strumento dei social, e la cui voce si sente più o meno forte a seconda della «regola» che vige sul territorio. Si tratta dei coordinamenti pro e contro la riapertura delle scuole, che in Campania hanno raggiunto numeri notevoli. Da una parte c'è «Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse» che conta oltre 30mila membri e 40 gruppi locali, dall'altra il «Coordinamento scuole aperte in Campania» che insieme a «Riapriamo le scuole» e «Usciamo dagli schemi» riesce ad eguagliare i numeri dei contrari. Dopo le proteste in piazza delle settimane scorse contro la Dad, ora con la riapertura dell'infanzia e parte delle elementari di lunedì scorso sono i sìDad a organizzarsi con tavoli di discussione. Chiedono al governatore Vincenzo De Luca di fare un passo indietro e richiudere tutto.

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Il coordinamento sìDad in provincia di Napoli (che conta gruppi satellite in quasi tutti i comuni: da Marano a Giugliano, da Casalnuovo a Poggiomarino, dall'area vesuviana con Torre del Greco e San Giorgio, Ottaviano e Terzigno fino a quella stabiese e alla penisola sorrentina) ha decretato come comune virtuoso Massa Lubrense e come eroe il suo sindaco, Lorenzo Balduccelli, l'unico in tutto l'hinterland ad aver aperto le scuole per appena quattro ore, lunedì scorso: dopodiché con un'ordinanza ne ha disposto la chiusura fino al 16 gennaio. Motivo: la risalita dei contagi in costiera. Proprio qui, meno di 48 ore dopo la nuova chiusura, sono stati registrati due casi di positività tra i piccoli iscritti: un bimbo di 6 anni che lunedì era stato nel plesso di Torca dell'I.C. «Pulcarelli» e una bimba di 3 anni del nido «Le Coccole» di Santa Maria della Neve. «Ci arrivano continuamente segnalazioni di nuovi casi nelle scuole dice Lia Gialanella, coordinatrice regionale di Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse a Napoli e in provincia, come in tutta la regione. Gli ultimi segnalati sono a Nocera e Maddaloni. Noi chiediamo un passo indietro del presidente De Luca: che chiuda tutte le scuole adesso, che pandemia a parte siamo in piena influenza stagionale e nel post vacanze natalizie, perché si possa riaprirle definitivamente a marzo. Le chiusure a intermittenza delle sezioni con le quarantene e il continuo stress dei tamponi è dannoso per i nostri figli, così come lo è entrare ed uscire da scuola: ci vuole un'alternativa valida e la Dad lo è», conclude Gialanella, che si schiera: «Abbiamo fatto partire una petizione per le dimissioni del ministro Azzolina, mentre siamo vicini alla posizione assunta finora da De Luca, l'unica voce fuori dal coro». 

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Di opinione opposta i coordinamenti dei noDad che in queste ore hanno inviato una lettera a 300 politici nazionali e regionali sull'«anomalia del caso Campania», chiedendo «un atto politico di restituzione della scuola pubblica in presenza perché il diritto costituzionale all'istruzione non può essere lasciato alla gestione di poteri e autorità locali». Continuano anche le manifestazioni di malcontento: oggi un docente dell'Ipsct «Minzoni» di Giugliano protesterà davanti alla sua scuola contro la Dad perchè «dannosa per l'apprendimento degli alunni». «Noi siamo ben coscienti dell'esistenza del virus - commenta Paola Emblema, avvocato esperto di Diritto di famiglia e minorile e rappresentante legale del coordinamento Scuole aperte in Campania ma crediamo che sia il momento di conviverci e la scuola è un luogo sicuro perché sono state attuate tutte le procedure necessarie. La Dad è stata un'alternativa emergenziale, ma non può durare per sempre perché i danni che apporta a una crescita psico-fisica sana sono ormai provati da studi scientifici». Sui social, intanto, la squadra «Pillole di Ottimismo» diretta dal patologo Guido Silvestri, da Sara Gandini e Paolo Spada per diffondere informazioni scientifiche sul Covid, ieri ha presentato un ricorso al Tar in Lombardia contro la chiusura delle superiori (verrà discusso il 27 gennaio) e la settimana prossima lo farà in Campania. «Rispetto a quello presentato in Lombardia spiega Clementina Sasso, astrofisica nota per la partecipazione alle missioni di studio sull'orbita solare, membro dell'editorial board - questo verterà sul ritorno in classe di tutte le scuole del primo ciclo, che ancora sono costrette a casa. Sarà presentato lunedì perché siamo in attesa di capire se alcune classi potranno già rientrare la settimana prossima. Il team di Pdo da sempre sostiene le evidenze scientifiche e quelle sulla scuola sono chiare: i rischi per il benessere psico-fisico dei nostri giovani sono maggiori se le scuole restano chiuse».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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