Riders a Napoli, il Comune vara la «Carta dei diritti»

Riders a Napoli, il Comune vara la «Carta dei diritti»
Venerdì 17 Gennaio 2020, 16:53 - Ultimo agg. 16:57
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Il Comune di Napoli scende in campo al fianco dei riders e presenta la 'Carta dei diritti dei riders e dei lavoratori della Gig economy'. Il documento, frutto di un percorso che ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e la comunità dei riders, punta a migliorare le loro condizioni di lavoro e di altri lavoratori la cui collaborazione è gestita da piattaforme digitali «promuovendo un'occupazione più sicura e dignitosa».

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«Ancora una volta Napoli è città dei diritti - ha detto il sindaco, Luigi de Magistris - vogliamo essere in prima linea per costruire diritti per le nuove forme di lavoro che devono garantire un lavoro giusto, ben ricompensato, sicuro, senza discriminazioni e che coniughi il diritto alla salute. Noi riteniamo, come stabilisce la Costituzione, che il lavoro debba essere al centro della nostra democrazia». Il documento, in 14 articoli, fissa standard minimi di tutela che andranno applicati a tutti i lavoratori e collaboratori che operano sul territorio cittadino. Tra i temi affrontati figurano: gli obblighi di informazione contrattuale per i datori di lavoro; il tema del compenso che deve essere «equo e dignitoso e non inferiore ai tabellari sanciti dai contratti collettivi di settore sottoscritti dai sindacati»; la sicurezza per cui «le piattaforme devono sottoscrivere con oneri a proprio carico un'assicurazione che copra i lavoratori dal rischio infortuni e da malattie sul lavoro»; la possibilità di organizzazione sindacale e il diritto all'astensione collettiva.

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Nel documento inoltre l'amministrazione comunale si impegna a sostenere i lavoratori e i collaboratori di piattaforme digitali e istituisce un tavolo di monitoraggio permanente per verificare l'efficacia e l'applicazione della Carta. Riders che - come sottolineato dall'assessore al Lavoro, Monica Buonanno - «non sono soltanto giovani ma purtroppo anche persone adulte che dopo aver perso il lavoro si trovano ad affrontare questa nuova tipologia lavorativa da svolgere in condizioni difficili».



Secondo i numeri forniti da Antonio Prisco, rappresentante dell'Union Riders Napoli, in città ci sono circa 2mila riders di cui 50 aderenti all'organizzazione. «Questa Carta per noi è importante - ha affermato - perché si pone l'accento che siamo di fronte a un lavoro che non deve essere sfruttamento mentre oggi purtroppo siamo ridotti come erano i contadini nei campi un secolo fa». Secondo quanto raccontato, ad oggi i riders lavorano senza rappresentanza sindacale, senza ricevere un compenso fisso che invece viene calcolato sulla base delle ore lavorate e sul numero di consegne fatte. Un lavoro che può arrivare a far guadagnare, lavorando tutti i fine settimane per molte ore, fino a 1200 euro lordi con una media di 7.5 euro l'ora. Un compenso complessivo da cui vanno sottratte la ritenuta d'acconto o l'Iva, il costo della benzina e la manutenzione del motorino che va in riparazione ogni settimana per cambiare le pasticche dei freni. Alla presentazione ha partecipato anche l'assessore con delega alla Polizia municipale, Alessandra Clemente. 

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