Rifiuti, degrado e inciviltà: così muore via Petrarca, la cartolina di Napoli

Rifiuti, degrado e inciviltà: così muore via Petrarca, la cartolina di Napoli
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 15 Settembre 2019, 10:00
3 Minuti di Lettura
Raramente via Petrarca aveva vissuto condizioni peggiori. Benché abbandonata e trascurata da molto tempo a questo livello non si era mai arrivati. E non è solo il problema dei giardinieri che non si vedono da mesi, delle aiuole trasformate in foreste e del tappeto di foglie che invade i marciapiedi dallo scorso autunno. No, non è solo questo.
 
Sono i pezzi di wc abbandonati in strada, le sedie rotte lasciate lì senza avvisare l'Asìa, le cassette vuote della frutta buttate giù dal parapetto, i pacchetti di sigarette, le bottiglie di birra, gli avanzi di cibo lasciati nelle fioriere, i volantini con gli sconti del supermercato sparsi ovunque, la vasca dell'acquario dimenticata a due passi dalla panchina, un vecchio cavalluccio di plastica rosa buttato a pochi metri dall'ingresso del parco Ruffo, i copertoni, le lastre di vetro in frantumi. Una vergogna a cielo aperto, uno schifo totale che mette insieme più di una responsabilità. Perché se è vero che non si vede un giardiniere, e men che meno un netturbino, da tempo immemorabile, è anche vero che tutta quella spazzatura fuorilegge da qualcuno viene pure depositata.

Basta fare due passi - dall'altezza del bar Cimmino rinnovato e fino all'incrocio con via Manzoni - per rendersi conto della gravità della situazione e, soprattutto, dell'inciviltà di avventori e residenti. I sacchetti della spazzatura spesso e volentieri vengono depositati - non si capisce per quale ragione - all'esterno delle campane e non all'interno, eppure non costerebbe molta fatica. Le attività commerciali che insistono lungo la strada contribuiscono a renderla un letamaio. Nei pressi di bar, locali e paninoteche è pieno di avanzi dei bivacchi notturni, senza contare che, almeno in alcuni casi, i gestori delle stesse attività non si preoccupano di fare la differenziata buttando tutto dove capita: dando uno sguardo al tipo di rifiuti non è difficile capire se appartengono al supermercato, al bar o al fruttivendolo.

Se cominciassero a fioccare un po' di multe forse si farebbe più attenzione. Su uno dei tanti cassonetti stracolmi, a pochi metri dal civico numero 20 di via Petrarca, compare l'adesivo che indica la mancata differenziata apposto nell'ambito dell'operazione congiunta della polizia municipale e dell'Asìa (Azienda speciale di igiene ambientale) nelle dieci municipalità del territorio sul corretto conferimento della raccolta e dei rifiuti organici. Le prime verifiche hanno consentito di individuare e sanzionare i trasgressori con multe di 500 euro, ma verosimilmente non in via Petrarca.

Lettere, fotografie, email. Se è vero che l'inciviltà è tanta, è anche vero che l'abbandono è totale. Se quattro fili d'erba in una aiuola riescono a crescere al punto da diventare una foresta, è perché sarà almeno un anno, o forse più, che non si vede un giardiniere. Da qui la protesta dei residenti, quelli civili, e le tante comunicazioni inviate all'indirizzo di Palazzo San Giacomo. È di qualche settimana fa una raccolta di firme tra gli abitanti per chiedere al sindaco un intervento di recupero della zona. L'ultima volta che si è visto qualcuno lavorare in via Petrarca è stata in occasione della visita del Papa alla Facoltà teologica meridionale, lo scorso giugno, per partecipare a un convegno. In quella occasione venne ripulita la strada ma solo nel tratto che avrebbe attraversato Bergoglio - dal parco Virgiliano alla casa dei gesuiti - e liberato i marciapiedi da un po' di erbacce, giusto quelle più evidenti. E basta così.
© RIPRODUZIONE RISERVATA