«Riown Sanità», quattro progetti di rigenerazione urbana per la Sanità a Napoli

«Riown Sanità», quattro progetti di rigenerazione urbana per la Sanità a Napoli
di Emiliano Caliendo
Lunedì 30 Maggio 2022, 10:59 - Ultimo agg. 15:16
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Quattro progetti di rigenerazione urbana per cambiare radicalmente il volto del Rione Sanità. Alcuni nel cassetto dell’amministrazione comunale da qualche anno, ma pronti a partire, altri nuovi di zecca. Tutti già finanziati. Sono stati presentati nell’ambito di Riown Sanità - gioco di parole dato dall’assonanza della parola Rione con l’inglese re-own, «riappropriarsi» – evento tenutosi il 29 maggio nella Chiesa di Maria Santissima del Carmine in via Fontanelle.

Il fiore all’occhiello dei progetti, nonché il più recente, è quello finanziato da G124, gruppo di lavoro dell’archistar e senatore a vita Renzo Piano, con l’obiettivo di valorizzare e riscoprire le periferie italiane. Il metodo di lavoro ideato da Piano è molto semplice: un gruppo di giovani architetti (tutti sotto i 35 anni, retribuiti con lo stipendio del Senatore) che, coordinati da tutor e aiutati da altre figure professionali (sociologi, antropologi, economisti, critici, urbanisti), hanno il compito di produrre studi di rammendo su una periferia durante un anno di lavoro.

Un modello replicato su Napoli - unica città insieme a Bari e Rovigo scelta da G124 per il 2022 - nell’area prospiciente il cimitero delle Fontanelle: 300 metri quadrati che coinvolgeranno l'ingresso alle Fontanelle, il sagrato della Parrocchia di Maria Santissima del Carmine e un piccolo giardino messo a disposizione da privati al pubblico. Ma anche tre slarghi, oggi trascurati, che diverranno delle vere e proprie piazze ad uso di residenti e turisti: piazza Bartolomeo Carafa, piazza Benedetto de Falco e piazza Fontanelle meglio nota come piazza Padre Pio. Spazi che fungeranno da aree di accesso all’area dal grande valore storico e culturale delle Fontanelle. Il luogo è stato individuato di concerto tra la Fondazione di Comunità San Gennaro e il Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II, con il pieno sostegno del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dell'Assessore Laura Lieto, quest’ultima presente alla mostra Riown.

A lavorarci una squadra di giovani laureati, tirocinanti e dottorandi del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, guidati dai docenti Nicola Flora e Daniela Buonanno. «Il progetto – spiega il professor Flora - nasce dalla volontà del senatore Piano di finanziare delle borse di studio per giovani architetti, laureati al Dipartimento di Architettura di Napoli, affinché si cimentino in un progetto che lui definisce di rammendo urbano ossia di ridefinizione di parti periferiche della città, poco qualificate o abbandonate. Abbiamo selezionato questi quattro ragazzi con un bando e da febbraio hanno iniziato a lavorare a questo progetto su un’area individuata insieme a padre Antonio Loffredo con cui collaboriamo tramite Fondazione San Gennaro da otto anni».

La scelta del Rione Sanità non è stata quindi casuale.

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Tanti interventi di rigenerazione urbana avvenuti nel corso degli anni come piazza Totò, piazza San Severo a Capodimonte, lo spazio antistante la nota pasticceria Poppella, sono stati proprio frutto della sinergia tra il Dipartimento di Architettura federiciano, la Fondazione San Gennaro e le associazioni di commercianti del luogo. «Il senatore Piano – precisa Flora - ha garantito il sostegno culturale, morale ed economico al progetto. Con lui ci incontriamo ogni mese, mese e mezzo, in via telematica, con lui che partecipa al progetto in qualità di revisore, stimolandolo. Ma i progettisti sono questi quattro giovani architetti under 33 che hanno vinto una borsa sostenuta dal senatore. Noi tutor ci limitiamo a guidarli e consigliarli». Orazio Nicodemo, Davide Savoia, Marino Amodio, Giuseppe De Pascale i nomi dei quattro borsisti scelti da Piano.

«L’innovazione – afferma Orazio - sta nel metodo con cui si arriva al progetto. Attraverso una progettazione partecipata, che parte dal basso e coinvolge la comunità. Fatta insieme a chi poi vivrà questi spazi. Il tema è quello della piazza come spazio pubblico. Non poteva quindi essere altrimenti». La rigenerazione dei luoghi coinvolti è stata quindi pensata in primis per gli abitanti della Sanità. «Il turismo – puntualizza Davide - è qualcosa che ha una valenza benefica su una comunità che però conserva una sua dignità e una necessità di spazio pubblico. In questo momento questi spazi sono carenti. Noi cerchiamo con i nostri piccoli interventi di migliorare queste condizioni». I giovani architetti sono consapevoli della responsabilità di garantire, attraverso i loro progetti, spazi che siano realmente più fruibili nella quotidianità: «La responsabilità è sempre prima nei confronti di chi andrà a fruire del progetto: personalmente sento più il peso di lavorare all’ingresso del cimitero delle Fontanelle che non quello di lavorare sotto Renzo Piano con tutto il rispetto del caso», ironizza (ma non troppo) Marino. Tempi di realizzazione? «Un anno e mezzo. Ci stiamo impegnando per mantenere questi tempi e portare a compimento quanto prima i progetti dedicati alla piazza, per poi dedicarci a quello sull’ingresso del cimitero delle Fontanelle», confida speranzoso Giuseppe. Il rammendo urbano dovrà servire a rilanciare l’intera area di accesso alle Fontanelle, sempre più isolata da quando è stato chiuso il visitatissimo cimitero in concomitanza con lo scoppio della pandemia. Il cimitero delle anime «pezzentelle» dovrebbe però riaprire a breve: si è in attesa solo del bando di gara per la gestione del sito. «Dobbiamo ringraziare Renzo Piano che si autofinanzia attraverso i suoi compensi di senatore a vita per questo progetto. A breve tempo rivedremo questa zona rigenerata grazie anche alla riapertura del cimitero delle fontanelle», rassicura il presidente della Municipalità 3 Fabio Greco

 

A collegare come un fil rouge la progettazione di G124, ci saranno gli interventi previsti dal Ministero della Cultura attraverso il Contratto Istituzionale di Sviluppo del Centro storico come la riqualificazione del Borgo dei Vergini su cui sono stati stanziati fondi per 12 milioni di euro. Una riqualifica che passerà dall’ascolto delle realtà territoriali di associazioni e commercianti con appositi workshop a partire dall’8 giugno. Tutto già pronto pure per la seconda uscita della stazione Materdei della Linea 1 della Metropolitana che sarà realizzata attraverso il riutilizzo di una estesa cavità tufacea realizzata nel 1761, successivamente usata come rifugio antiaereo nella Seconda guerra mondiale. La cavità, il cui accesso sarà posto ai piedi delle scale di via Telesino, alla confluenza tra via Sanità e via Fontanelle, consentirà di raggiungere la banchina della stazione di Materdei attraverso un tunnel di nuova costruzione dotato di scale mobili. «La cavità sarà dotata inoltre di una piazza ipogea a illuminazione naturale. Segnalo inoltre la possibilità di costruire un nuovo sistema di percorsi verso la collina, attraverso la creazione di nuovo parco di Capodimonte presso l’ex convitto Pontano alla Conocchia», spiega il professore Pasquale Miano, docente di Progettazione Architettonica del Dipartimento di Architettura, tra i vincitori del concorso di progettazione riguardante la nuova uscita della metropolitana. Si attendono adesso solo i rilievi tecnici per sbloccare il progetto di fattibilità tecnica ed economica in modo da far partire la gara per i lavori. Infine, Ri-own Sanità è stata l’occasione per ripresentare il progetto di un ascensore in grado di collegare la Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte con la Chiesa di San Gennaro Extra Moenia alla Sanità: un’opera che consentirà di visitare l’intero percorso delle catacombe di San Gennaro, semplificandone l'accessibilità. 

Insomma, il modello della Sanità, frutto del protagonismo dei privati, siano essi enti del terzo settore o singoli cittadini, non può che piacere all’amministrazione comunale: «C’è una costellazione di progetti con diverse fonti di finanziamento», commenta l’assessore all’urbanistica Laura Lieto. «Il sindaco – prosegue - ha fortemente sostenuto e sostiene questo modello e questa trasformazione. Stiamo lavorando in maniera entusiasta ai progetti per la Sanità. Stiamo innovando il metodo di lavoro: si tratta di progetti di trasformazione fisica ma anche progetti accompagnati dalla comunità. Qui c’è un contesto molto attivo e positivo. Quindi l’amministrazione è particolarmente attenta a sostenere questo processo». L’ente pubblico però «deve accelerare il passo», è il monito di padre Antonio Loffredo, parroco del quartiere, da anni in prima linea per la rinascita della Sanità. «Il privato e il Terzo settore sono sempre più veloci del pubblico. Dei quattro progetti approvati, uno è privato, gli altri tre sono pubblici. Vedrete che il primo a partire a partire sarà quello privato».

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