Saldi, a Napoli è caccia all'affare: boom di acquisti solo nei megastore

«Ma le vendite con sconto sottocosto penalizzano le attività meno strutturate che non possono competere contro campagne aggressive delle grandi catene e sul web»

Saldi, partenza in chiaroscuro
Saldi, partenza in chiaroscuro
di Gennaro Di Biase
Venerdì 6 Gennaio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 7 Gennaio, 09:03
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Saldi, partenza in chiaroscuro. Centri commerciali strapieni, ieri. Meno, invece, i negozi al dettaglio delle vie dello shopping, nelle strade affollate da migliaia di turisti. In più, tra Black Friday, promozioni natalizie, sconti sottocosto e promozioni «anticipate dai furbetti», nelle vetrine si trovano spesso gli avanzi degli ultimi mesi. I capi invenduti, insomma, con le aziende che, via smartphone, cercano di riattrarre i clienti che, in molti casi, hanno già speso nelle settimane scorse. Caos anche sui prezzi, con i cartellini che spesso non indicano il costo non scontato del prodotto. Ombre e luci arrivano, non a caso, anche dai commenti delle associazioni di categoria cittadine. In strada c'è tanta gente. Ma i registratori di cassa dei negozi fisici non stanno battendo altrettanti scontrini. Stando a Confcommercio, il numero delle famiglie che su scala nazionale saranno impegnate nei saldi invernali '23 è di 15,4 milioni, per un valore di 4,7 miliardi e 304 euro di spesa media per ogni nucleo (133 pro-capite, sono 136 euro invece secondo le stime di Confesercenti). 

Federmoda spera in un 10% di crescita rispetto al 22. Ovviamente, bisognerà fare i conti con la competizione tra mercato digitale e mercato fisico. E con le offerte al ribasso, che in tempi di crisi stanno fioccando in città. «Purtroppo, le vendite con sconto sottocosto sono diventate una pratica commerciale molto diffusa - spiega Massimo Di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli - Ne risultano penalizzate le attività meno strutturate che non possono competere contro campagne aggressive delle grandi catene e sul web.

Le vendite private speciali disorientano i consumatori, inducendoli a confonderle con i saldi di fine stagione, che si applicano solo a prodotti che abbiano una stagionalità, come abbigliamento e accessori moda. E poi ci sono i furbetti che hanno anticipato le vendite promozionali da tre giorni. Andrebbero fatti controlli più serrati». Insomma, nei negozi si trovano collezioni non stagionali. 

«Il primo giorno è andato bene - conclude Di Porzio - grazie anche al clima mite. Bisogna poi dire che per i saldi tradizionali i consumatori da sempre premiano i negozi di vicinato dei quali possono verificare la veridicità dell'offerta». «Secondo i primi dati che abbiamo ricevuto dai nostri associati, in queste prime ore di saldi la presenza di clienti è stata molto forte nei centri commerciali - annuncia Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania - Ed è stata buona nel centro storico. Si comprano molti grandi griffe, meno invece i marchi meno conosciuti. Il trend, in ogni caso, ci sembra positivo rispetto all'anno scorso, anche se pochissimo».

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Aicast critica la «logica dei saldi»: «Bisognerebbe superarla, sembra sempre più anacronistica - spiega il presidente nazionale Antonino Della Notte - I commercianti dovrebbero essere liberi di praticare sconti e vendere la merce ai prezzi che ritengono più opportuni ogni giorno. La spietata concorrenza dell'online, con una serie di escamotage che vengono utilizzati per fare oscillare i prezzi (Black Friday) mettono in una condizione di difficoltà i rivenditori. Tra l'altro la maggiore liquidità di questi giorni rischia di riflettersi sul business dei mesi prossimi, quando come strutturalmente ormai accade, ci sarà una contrazione dell'economia. I negozi del centro, dove oggi a Napoli ci sono migliaia di turisti, stanno proponendo sconti anche oltre il 50%. Ma l'immagine che oggi appare più evidente è quella di una grande folla che si assiepa sui marciapiedi e poche persone che entrano nelle botteghe». Enzo Perrotta della Federazione del Commercio segnala un trend di vendite «in calo fino al 30% al Vomero rispetto al day one dei saldi del 5 gennaio '22. Il quartiere è penalizzato anche dalla chiusura della funicolare di Chiaia, ma è tutta la città a essere in difficoltà. Il turismo non aiuta: toglie letteralmente spazio alla passeggiata dello shopping. Le vie sono dedicate al food. Ecco perché avevamo chiesto di anticipare l'inizio dei saldi: è stato inutile perdere i 3 giorni di lavoro dal 2 gennaio a oggi. Oggi tanti resteranno aperti per mezza giornata». 

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