«Salviamo la Galleria Umberto I di Napoli», già raccolte quattrocento firme

«Salviamo la Galleria Umberto I di Napoli», già raccolte quattrocento firme
di Gennaro Di Biase
Venerdì 7 Gennaio 2022, 09:00 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:56
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Tutti a gridare contro lo scempio e i dissesti che anche ieri, durante la protesta, imperversavano in Galleria. Tra decine di accampamenti di clochard, tubolari, mosaici cancellati e lucernari in frantumi, avvocati, consiglieri e commercianti si sono riuniti in sit-in alla Umberto I di Napoli. Una cinquantina di presenti fissi, di ogni ceto e ruolo sociale, più centinaia di adesioni di passanti e 382 firme raccolte solo ieri mattina per la petizione lanciata dal consigliere regionale Francesco Borrelli (nelle prossime ore sottoscrivibile anche online). Si è mosso intanto anche il prefetto, Claudio Palomba, che ha avviato un tavolo con l'amministrazione Manfredi per salvare la Galleria.

«Stop al degrado», «Salviamo la Galleria», «La Umberto I patrimonio di Napoli»: decine di cartelli di questo tipo portati a mano dai manifestanti che hanno sfilato lungo la pavimentazione distrutta. Tra loro, anche Pasquale Barbaro, titolare del Salone Margherita e membro della storica famiglia che occupa diversi spazi della Umberto I. «Si faccia qualcosa, al più presto - ha spiegato, in concomitanza con la diretta su Radio Marte organizzata dalla Radiazza di Gianni Simioli - non è più possibile andare avanti in questo modo. La petizione sarà firmata anche da tutti coloro che frequentano il Salone per la scuola di ballo». «Si utilizzino per la Umberto I i fondi del Pnrr», ha aggiunto Antonio Pariante del Comitato Portosalvo. Presenti tra gli altri Dario Esposito, avvocato che lavora in uno studio alla Umberto I. E Imma Iannone, anche lei avvocato: «Serve un cambio di mentalità a Napoli - dice - Ho frequentato il Salone Margherita, sarebbe fantastico se il mondo di sotto della Umberto I fosse ancora visibile da sopra, come mostrato da Alberto Angela, ma purtroppo qui non ci sono nemmeno più i vetri dei lucernari, coperti a decine dai legni».

Durante il sit-in, c'è stato qualche momento di tensione con un cittadino dei Quartieri Spagnoli. Ieri, in ogni caso, la Galleria è stata unita nella protesta. Si sono affacciati al sit-in anche i dipendenti della Napoliservizi deputati alla pulizia mattutina del monumento: «Abbiamo subito aggressioni di ogni tipo - raccontano - da parte di alcuni senza dimora, anche con i coltelli. La mattina, lo scenario è spaventoso. Alcuni marmi dal lato del San Carlo, ormai, sono impregnati dal vino dei clochard». 

Il testo della petizione, che nelle prossime ore sarà lanciata anche su change.org, parla del fatto che «è indispensabile trovare soluzioni che restituiscano alla Galleria standard minimi di sicurezza e decoro» e chiede al sindaco di «provvedere urgentemente a predisporre una chiusura al pubblico della Galleria Umberto I nelle ore notturne». Non tutti sono favorevoli ai cancelli, «ipotesi su cui il Comune è comunque al lavoro», come spiegato al Mattino dall'assessore De Iesu. Ma qualcosa va fatto, con urgenza. «La Galleria è invasa della sporcizia e dell'incuria - dicono Borrelli e Fiorella Zabatta, co-portavoce regionale di Europa Verde - situazione dovuta anche ad alcuni fast food che contribuiscono ad inquinare la zone con i loro rifiuti, e infine dei tanti, troppi, clochard che ormai vivono nel sito, per non parlare dei vandali e dei teppisti che da anni devastano il pavimento, i rosoni e anche le pareti spesso utilizzate per scritte sconce. A tutto questo va posto un rimedio perché siamo in piena emergenza, la Galleria rischia di diventare un luogo irrecuperabile dove anche chi dovrebbe prendersene cura fa spallucce, si pensi addirittura che i palazzi al suo interno sono stati pitturati con colori differenti. Pertanto chiediamo al Comune di Napoli e alla Sovrintendenza di creare un supercondominio con i proprietari privati delle abitazioni dove sia possibile il confronto». 

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Presenti ieri anche Luigi Carbone, consigliere comunale, Benedetta Sciannimanica ed altri membri di Europa Verde, Antonio Raio, presidente di Commercianti di Forcella, Rosario Pugliese, titolare della Bancarella e Marcello Matrusciano, consigliere della I Municipalità. Il consigliere comunale Gennaro Acampora ha promesso «un ordine del giorno sulla Galleria» nel prossimo consiglio. Il salvataggio della Umberto I non ha colori di partito: esponenti di ogni area politica, infatti, si stanno muovendo in queste ore: «Si tratta di uno dei luoghi simbolo di Napoli - sottolinea Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore della Lega a Napoli - La sua è una storia fatta di bellezza e cultura che negli ultimi anni, però, è stata soppiantata dall'indifferenza delle istituzioni. Per sottrarla al degrado proponiamo di aprirla al mondo, attraverso l'organizzazione di un concorso internazionale di idee per attrarre investitori e grandi marchi». 

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