«Il prodigioso evento della liquefazione del sangue nella festa liturgica in onore del Santo Patrono di Napoli e della Campania rinnova, nel tempo della pandemia, il suo valore sacrale più profondo e coinvolgente con i riti solenni della concelebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo Domenico Battaglia sull'altare maggiore della Cattedrale dopo il prelievo con il Sindaco di Napoli delle ampolle contenute nel Reliquario conservato nella cassaforte della Cappella del Tesoro e del devoto atto di offerta, in comunione tra la Chiesa di Napoli e le Chiese sorelle, dell'olio che alimenterà la lampada votiva dinanzi alla sua icona da parte della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti. Una nuova manifestazione assertiva che rafforza il culto come patrimonio immateriale Unesco».
Così, in una nota, il Comitato promotore per la richiesta di riconoscimento Unesco del “Culto e Devozione Popolare di San Gennaro a Napoli e nel mondo” quale patrimonio immateriale dell'umanità che ha iniziato la schedatura etnografica per supportare la candidatura. Un progetto avviato dalla Diocesi, a nome dell'Episcopato dell'intera regione, quale soggetto capofila del Comitato Promotore, insieme col Centro Lupt dell'Università Federico II, la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, il Comitato Diocesano San Gennaro e altre istituzioni, con il supporto dell'Icomos Italia.