San Giovanni a Teduccio, pericoli e degrado sulla costa: altre indagini per la bonifica

Lampioni danneggiati, ringhiere arrugginite, deiezioni canine e rifiuti a terra: da un lato la mancanza di cura delle istituzioni, dall'altro la poca attenzione di coloro che frequentano l’area

San Giovanni a Teduccio, pericoli e degrado sulla costa: altre indagini per la bonifica
San Giovanni a Teduccio, pericoli e degrado sulla costa: altre indagini per la bonifica
di Alessandro Bottone
Domenica 11 Dicembre 2022, 20:00 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 08:33
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Danni e degrado rendono poco accogliente il litorale di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona Est di Napoli. In queste settimane si lavora per conoscere lo stato di salute degli arenili di Napoli Est ma gli spazi continuano a versare in difficili condizioni.

Le mareggiate degli ultimi giorni hanno ulteriormente danneggiato la passeggiata. Le forti onde hanno fatto cedere la banchina accessibile da vicoletto Secondo Marina già compromessa dalla mancanza di interventi di manutenzione e dalla naturale usura. Un blocco di cemento di diversi metri degrada in mare e la pavimentazione risulta particolarmente sconnessa tanto da rappresentare un pericolo per chi raggiunge gli spazi. Non va meglio sul fronte del decoro per la presenza di rifiuti e di altri materiali abbandonati lungo la banchina e sulle diverse lingue di sabbia nera. A rendere difficile la fruizione della passeggiata di San Giovanni a Teduccio è anche la presenza di alcune barche: una è stata posizionata proprio sulla rampa di scale che consente di raggiungere una piccola spiaggia degradata per l’abbandono di rifiuti e attrezzatura per la pesca. 

Lampioni danneggiati, ringhiere arrugginite, deiezioni canine e rifiuti a terra: da un lato la mancanza di cura delle istituzioni, dall'altro la poca attenzione di coloro che frequentano l’area che, in potenziale, ha grande appetibilità per residenti e turisti.

Al momento nessuno può fruire del mare, perché inquinato dagli scarichi, e nemmeno della spiaggia vista la necessità di svolgere indagini per valutare le condizioni dello spazio pubblico inserito nel Sin, sito d'interesse nazionale, Napoli Orientale già da diversi lustri.

Da maggio scorso, infatti, è in vigore l'ordinanza dell'Autorità portuale che vieta l'utilizzo degli arenili di San Giovanni a Teduccio. A luglio è stato eseguito un piano di indagini preliminari «il cui esito è stato validato da Arpa Campania», si legge negli atti con cui il Comune di Napoli ha autorizzato la spesa di 150mila euro per eseguire ulteriori indagini per aggiornare la caratterizzazione «prima della stagione balneare 2023» così da «consentire la fruizione in sicurezza» degli arenili di Napoli Est. L'intervento rientra nel nuovo accordo di programma del Sin Napoli Orientale stipulato a giugno: tra le numerose aree attenzionate c'è, appunto, quella del litorale di Napoli Est. Per gli oltre 64mila metri quadrati dello spazio pubblico ci sono a disposizione complessivamente 550mila euro per verifiche e indagini visto che la precedente caretterizzazione risale ai primi anni Duemila. 

 

Gli specchi d'acqua e le spiagge non sono gli unici spazi da restituire alla collettività. Si lavora anche per convertire, con otto milioni di euro, l'ex depuratore di via Boccaperti in terrazza panoramica così da creare aree verdi e realizzare il collegamento tra due zone del litorale orientale ora collegate soltanto attraverso il corso. Sfide importanti per l’intero quartiere che da tempo attende opere di riqualificazione della costa orientale della città.

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