San Giovanni a Teduccio, lo storico «Supercinema» chiuso da anni: lavori mai partiti

San Giovanni a Teduccio, lo storico «Supercinema» chiuso da anni: lavori mai partiti
di Alessandro Bottone
Sabato 5 Ottobre 2019, 17:47 - Ultimo agg. 18:44
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L'ex «Supercinema» di San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale della città, è ancora chiuso. Il bene, di proprietà del Comune di Napoli, è inutilizzato da tantissimi anni nonostante siano stati realizzati diversi interventi, nessuno dei quali risolutivo e utile alla riconsegna alla cittadinanza del luogo della cultura di cui il territorio ha urgente bisogno.

Dei lavori di ristrutturazione dell'ex «Supercinema» - che ha un accesso sul corso San Giovanni di fronte allo stazionamento dei tram - si parla sin dagli anni Novanta. Una delibera comunale del 1996 approvava l'aggiudicazione della gara d'appalto e interventi per un miliardo e trecento milioni delle vecchie lire. Nel 1997 la prima variante. Nello stesso anno l'amministrazione comunale prende atto del fallimento dell'impresa appaltatrice. Sono ben tredici gli atti deliberativi che riguardano la storica struttura di Napoli Est. L'ultima delibera, di novembre 2014, approva il completamento dei lavori di ristrutturazione e arredamento della multisala «con utilizzo dei fondi dal residuo mutuo Cassa Depositi e Prestiti». Dagli atti del Comune si apprende anche che per il finanziamento degli interventi previsti è attivo un mutuo di 778mila euro con fondi provenienti dalla Regione Campania. Per i lavori, attualmente sospesi, occorre «redigere il progetto di completamento e nuovo affidamento».
 

 

Composto da due sale - cinquecento e centocinquanta posti a sedere - e da un'arena esterna, l'ex «Supercinema» fu aperto nel secondo dopoguerra ed è stato attivo fino al 1978. «I pochi eventi teatrali che vi si svolgono risalgono agli anni ’50 e ’60. Da allora, e fino al 1978, funziona esclusivamente come sala cinematografica» si legge nel report «teatri di Napoli» de «I teatrini» del 2006. Nel 1983 la struttura viene occupata dalle stesse forze sociali che ne rivendicavano la restituzione al quartiere. Nello stesso anno «la sala viene acquistata dal Comune di Napoli e, successivamente, utilizzata per diversi scopi tra cui anche l’allora Ufficio per la Casa. Nel 1986 parte il progetto di recupero che si articolerà in due fasi: la prima relativa agli interventi strutturali e la seconda relativa agli interventi di completamento».

I consiglieri della commissione comunale con delega alla cultura, a febbraio scorso, hanno provato a fare luce sui lavori al palo. Da allora nessuna risposta sullo stato di abbandono del cinema-teatro di San Giovanni e di altre due strutture cittadine destinate ad attività culturali e ricreative, tra cui lo storico cinema Maestoso di Barra, anch'esso nella periferia orientale. Lo conferma la consigliera comunale Marta Matano (M5S) che ha evidenziato l'utilizzo di fondi pubblici per il bene comunale che resta tuttora negato ai cittadini.

La degradata struttura muore nell'indifferenza di tanti.
Dietro il cancello su corso San Giovanni, ormai arrugginito, c'è, invece, la storia del quartiere e dell'area orientale di Napoli. Un patrimonio non valorizzato e lasciato all'incuria da tanti anni.

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