Taxi, torna lo sciopero: a Napoli ​altri due giorni di caos

Taxi, torna lo sciopero: a Napoli altri due giorni di caos
di Paolo Barbuto
Martedì 5 Luglio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16:34
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Niente taxi oggi e domani a Napoli, come in tutt’Italia: la categoria protesta, stavolta ufficialmente, e il servizio si blocca nuovamente, a due settimane esatte dalla prima, improvvisa, sospensione, che tenne in scacco i turisti nel penultimo giovedì di giugno. Sul tavolo la richiesta di modificare un articolo del Ddl concorrenza che, secondo i tassisti, rappresenterebbe una minaccia al futuro della categoria. Ieri mattina l’ultimo tentativo di mediazione con i sindacati è andato a vuoto, il viceministro dei trasporti, Teresa Bellanova, non è riuscita a far sospenderelo sciopero che è confermato: dalle 8 di questa mattina il servizio sarà sospeso per 48 ore consecutive.

Saranno due giorni di grande difficoltà soprattutto per i turisti. L’esperienza dello scorso 23 giugno è stata determinante per capire che sono proprio le aree di arrivi e partenze dei visitatori quelle a maggior rischio di caos. L’altro giorno sono scesi in campo addirittura tre assessori, Edoardo Cosenza, Teresa Armato e Antonio De Iesu (rispettivamente con deleghe ai trasporti, al turismo e alla sicurezza) spiegando che, per evitare disagi, sarà rafforzato il servizio Alibus che collega aeroporto, stazione ferroviaria e porto: «Verranno utilizzati 16 mezzi sulla tratta - è scritto in un comunicato - in questo modo la capacità di trasporto raddoppierà e la frequenza delle corse sarà dell’ordine di 5 minuti; saranno anche anticipate alle 5:10 le prime corse del mattino».

La stessa nota ufficiale del Comune ha chiarito che «Personale Anm e polizia municipale aiuteranno nella bigliettazione e garantiranno regolarità delle attività in Aeroporto e alla Stazione centrale».

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«Queste situazioni fanno solo male al comparto del turismo», spiega, cercando le parole migliori, Giuseppe Scanu, presidente della Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo, la Fiavet. Scanu tenta di trovare una mediazione fra i motivi della protesta e le possibilità di uscire dall’impasse: «I tassisti dovrebbero utilizzare i nuovi canali di mediazione, non tentare di contrastarli. Anche il settore del turismo è stato costretto a fare i conti con le novità digitali e in molti sono stati capaci di utilizzarle a proprio favore. Ecco, io penso che restare sulle barricate serva a poco, bisogna trovare un modo per sfruttare la svolta a proprio favore». La maggior parte dei turisti in arrivo ha ricevuto notizia dello sciopero da parte delle strutture ricettive. In tanti hanno chiesto alternative di trasporto ma non tutti sono stati accontentati. L’unica possibilità per chi sbarca a Capodichino, alla stazione o al Porto, è quella di utilizzare il trasporto pubblico napoletano che offre servizi imbarazzanti, senza un timetable ufficiale, senza chiarezza sui percorsi e senza nemmeno la certezza che il mezzo prescelto sia effettivamente disponibile.

 

Sul tavolo della protesta, oggi in tutta Italia, come due settimane fa a Napoli, c’e la richiesta di stralcio immediato da parte del Governo dell’articolo 10 del ddl Concorrenza, che prevede, tra le altre cose, una «promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati», che è la porzione di decreto che i tassisti maggiormente combattono. Poi il decreto prevede anche un «adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web» e la «riduzione degli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi pubblici non di linea e razionalizzazione della normativa alle tariffe e ai sistemi di turnazione».

Per i tassisti di tutt’Italia il concentramento per la manifestazione è a Roma in piazza della Repubblica. A Napoli non sono annunciate manifestazioni né cortei, il segnale dello sciopero sarà tutto nel caos che si manifesterà e del quale pagheranno le spese soprattutto i turisti. 

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