Secondigliano, la sfida del nuoto senza fondi: «Noi avanti da soli»

Secondigliano, la sfida del nuoto senza fondi: «Noi avanti da soli»
Venerdì 10 Luglio 2020, 10:30
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Gianluca Agata
Le piscine delle Legge 219, quelle costruite nel novero degli impianti del dopo terremoto, sono entrate nel lessico dell'impiantistica sportiva napoletana come sinonimo di problema. Molte vandalizzate, altre chiuse, qualcuna con il tetto crollato, altre ancora in eterno contenzioso con il Comune di Napoli rispetto a canoni non pagati a fronte di una gestione straordinaria mai effettuata. E gli impianti della 219 hanno attinto a piene mani dai fondi delle Universiadi per essere rimessi in sesto e consegnati nuovamente alla cittadinanza come araba fenice. La storia dell'Aquila nuoto è diversa. In vent'anni ha ospitato migliaia di utenti: provenienti dalle Asl, dagli istituti scolastici, dai centri anziani. E poi i ragazzi delle scuole nuoto, pre-agonistica e agonistica che quotidianamente la frequentano. Facendo sport, che è uno dei modi più efficaci per allontanare i giovani da devianze di qualsiasi tipo. Soprattutto in quartieri considerati particolarmente difficili.

Corso Secondigliano 192. Sei corsie per 25 metri, garage per i frequentatori, campetto esterno e avvisi, tanti avvisi. Finanche uno riservato ai cani: tutti sono bene accetti, basta rispettino le normative. E proprio il rispetto delle normative è il segreto della piscina gestita da Lucio Mezzadri dal 1999, figlio di Alfredo, allenatore del Settebello della Rari Nantes Napoli, quella che ha insegnato la pallanuoto al resto d'Italia. «La nostra è una storia fatta di nuoto nata al Vomero - racconta Mezzadri - nel dopo terremoto partecipammo ad un bando per la gestione della piscina di corso Secondigliano. Da allora un rapporto sempre limpido con il Comune di Napoli. Se altri chiudono perché non è stata effettuata la manutenzione straordinaria, io rilancio: pago il canone e faccio i lavori. Chi ho alle spalle? Nessuno». Recentemente l'Asi (Associazioni Sportive Sociali italiane) presieduta da Claudio Barbaro, ha conferito a Mezzadri il ruolo di responsabile regionale del Nuoto di Asi, ente di promozione sportiva che conta un milione di tesserati, oltre 11mila associazioni e 132 comitati periferici in tutta la penisola.
 

 

L'Arma è stata sempre presente nelle attività dell'Aquila Nuoto. «Perché ho girato il mondo con il gruppo sportivo dopo essere stato a lungo con la Canottieri». 400-800-1500 sl, Capri Napoli con il Grande Travaglio, Sette colli di nuoto. Prima del Covid la piscina ospitava 300 tesserati quotidianamente, dopo le misure hanno drasticamente diminuito le entrate. Oggi corsi di nuoto, didattica, nuoto terapeutico, nuoto per la terza età, attenzione alle fasce deboli. Accordi con il tribunale minorile per il conferimento dei brevetti di salvataggio.

«Le Universiadi hanno distribuito tanti fondi ma noi siamo andati avanti sempre con le nostre forze - continua Mezzadri - forse è il momento che qualcuno venga a visitare anche noi. Tutti pensano che la nostra piscina sia disastrata solo perché ci accomunano a quelle della 219. Ma in realtà non è così. Possiamo orgogliosamente dire che la nostra è una bella realtà di Secondigliano e se qualcuno volesse visitarci potremmo dire anche quali sono le nostre esigenze che potrebbero rientrare nei fondi che la Regione ha messo a disposizione per le Universiadi».
 

I cani sono bene accetti. E già, perché nel sangue di Lucio Mezzadri, oltre all'acqua clorata, scorre l'amore per i cani abbandonati. Il famoso canile dei 100 è gestito dal professore di Educazione Fisica da tanto tempo. «Anni in cui ho battagliato con le istituzioni per la convenzione, anni in cui mi sono trovato vicino il Comune per delle battaglie a favore dei cani.
Peccato non avere tanti politici vicino. Sa, i cani non votano». Negli ultimi anni scesi da 400 a 180 i cani ospitati. «Fortunatamente è aumentata la sensibilizzazione da parte delle persone e questo non può che far piacere, ma l'attenzione deve essere continua e quotidiana». 

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