Sorrento, il cibo non si butta: sconto Tari ai locali «solidali»

Sorrento, il cibo non si butta: sconto Tari ai locali «solidali»
di Massimiliano D'Esposito
Giovedì 1 Luglio 2021, 08:33
4 Minuti di Lettura

Aiutare le famiglie in difficoltà, riducendo lo spreco di cibo e garantendo al tempo stesso agli operatori commerciali un risparmio sulle imposte. Sono gli obiettivi della legge Gadda del 2016 fatti propri dall'amministrazione comunale di Sorrento che, attraverso l'assessorato all'Ambiente, ha lanciato il progetto «Cibo circolare». Iniziativa che in questo territorio conosciuto e frequentato anche per l'eccellenza della proposta grastronomica e che vanta la più alta concentrazione di ristoranti stellati d'Europa si annuncia come un modello virtuoso, in grado di fare da apripista per un comportamento che coniuga sostenibilità ambientale e attenzione per il sociale. Basterà solo che, a titolo gratuito, gli esercizi cedano le eccedenze alle persone in condizioni di bisogno attraverso associazioni assistenziali o di volontariato aderenti all'iniziativa, piuttosto che destinarle in discarica. Prevista una riduzione dell'imposta fino al 20% della parte variabile. 

«Puntiamo a creare - spiega l'assessore all'Ambiente Valeria Paladino - un circuito virtuoso finalizzato a contrastare la cultura dello spreco trasformandolo in risorsa. All'aspetto ambientale di riduzione dei rifiuti, si affianca il fine sociale di vicinanza alle persone in situazione di bisogno. Lo scopo è l'integrazione di tutti gli aspetti della sostenibilità: ambientale, economica e sociale». D'altronde Sorrento non è nuova a iniziative solidali, che vedono gli operatori turistici ed enogastronomici in prima linea. «Molte attività del nostro settore destinano il surplus alimentare in beneficenza - spiega lo chef stellato Giuseppe Aversa - ma l'iniziativa del Comune può essere importante soprattutto perché consente di fare rete tra aziende e associazioni che danno una mano a chi ha bisogno». Un altro stellato, Alfonso Iaccarino, a Sorrento è anche assessore (al Turismo) e, guardando l'iniziativa da entrambe le parti della barricata, assicura: «Sono certo che i miei colleghi aderiranno in massa, perché in questo momento è necessario dare tutti una mano a chi vive un periodo difficile, e al tempo stesso è importante tutelare l'ambiente azzerando il più possibile gli sprechi». 

Video

Anche nella ricca Costiera, le conseguenze di due anni di pandemia stanno spingendo tante famiglie sull'orlo del baratro. Lo scorso anno la Fondazione Sorrento con alcune associazioni e imprese del territorio ha istituito il banco alimentare. In poco meno di tre mesi sono stati distribuiti oltre tremila pacchi di generi di prima necessità. La Caritas di Sorrento consegna ogni giorno tra i 50 e i 65 pasti da asporto. «Da quando è scoppiata l'emergenza Covid - spiega don Carmine Giudici, parroco della Cattedrale di Sorrento - per motivi di sicurezza distribuiamo solo confezioni da portare via.

Fino a un anno fa si rivolgevano alla mensa prevalentemente persone provenienti da altre zone, ora sono tutte di qua». Senza dimenticare che, nel caso arrivino derrate alimentari oltre le necessità, la rete della Caritas è attiva a livello diocesano anche nell'area stabiese, dove non mancano le famiglie in difficoltà. Persone che chiedono aiuto alla Curia anche per altre esigenze come bollette, affitti, medicine, visite mediche. A un'ottantina di nuclei familiari è stato anche concesso un contributo di 1.050 euro. «Per questo - aggiunge don Carmine - iniziative come quella del Comune non possono che essere apprezzate. Una scelta politica condivisibile e un segnale positivo, anche se dobbiamo poi vedere se le modalità di attuazione pratica saranno adeguate». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA