Spare, l'autobiografia di Harry tra i libri più venduti anche a Napoli: «Ma il principe cerca solo visibilità»

«A me intriga molto invece questa storia ma mi piacerebbe leggere anche un altro libro del principe William per sentire entrambe le campane»

Spare, l'autobiografia del principe Harry alla Feltrinelli
Spare, l'autobiografia del principe Harry alla Feltrinelli
di Emiliano Caliendo
Venerdì 13 Gennaio 2023, 18:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 14:23
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Il libro del momento è sicuramente “Spare – Il minore”, la controversa autobiografia del principe Harry d’Inghilterra, scritta con l’aiuto del ghostwriter, già premio Pulitzer, J.R. Moehringer. Un viaggio intimo negli episodi che hanno segnato, talvolta in maniera traumatica, la vita dell'erede al trono di riserva. D'altronde spare in lingua inglese significa pezzo di ricambio. Dalla perdita della madre, al rapporto conflittuale con il padre, Re Carlo, e soprattutto il fratello William, alla ritrosia verso le ingessate ritualità di corte. Venticinque euro il costo della versione italiana del libro, con quella in lingua inglese che ha già venduto 1,4 milioni di copie solo nel primo giorno di pubblicazione, il 10 gennaio. Un best-seller internazionale che si annuncia tale anche in Italia.

Ma ai lettori napoletani interesserà davvero leggere dell’infanzia solitaria del secondogenito di Lady Diana, di quando da ventenne iniziò a fare uso di droghe, delle sue missioni in Afghanistan da soldato dell’esercito dell’allora sua maestà Elisabetta II o di quando, letteralmente, gli si ghiacciò il pene durante una spedizione al Circolo polare artico? Secondo un’addetta alle vendite del punto vendita Feltrinelli di piazza dei Martiri a Chiaia, molto. «Sta andando praticamente a ruba, nonostante la chiusura della libreria a partire da lunedì per i lavori di ristrutturazione», risponde la dipendente. 

Interpellati da Il Mattino, i lettori Feltrinelli, che si aggiravano tra gli scaffali del piano interrato dello store, sono sembrati però poco interessati all’opera letteraria del giovane reale britannico. «Almeno per ora non penso di comprarlo, credo che Harry si sia fatto molto americanizzare in qualche modo e cerchi un po’ di visibilità piuttosto che raccontare le cose per come sono. Chiaramente è il suo punto di vista, lo rispetto ma penso di comprare altro per ora», spiega Sabrina che vede in Spare «un’operazione puramente commerciale». Anche Valentina si dice «non interessata ad una lettura del genere, anche perché non leggo molte cose di questo tipo. Non mi occupo di letture autobiografiche, sono più interessata alla saggistica o magari al fantasy, due cose completamente diverse». Insomma, questioni di generi letterari quindi. C’è chi però ne fa quasi una questione di sacralità dell'istituto monarchico: «Non lo leggerò assolutamente – afferma Davide, intervistato nel reparto dedicato alla saggistica –, credo che il principe abbia sbagliato perché parto dall’assunto che un re è un re e quindi dovrebbe quantomeno contenere la sua storia e la sua appartenenza in una sua moralità e integrità che non va esposta. Può anche necessariamente aver ragione, questo lo dirà la storia, non certamente un pubblico leggendo la sua autobiografia». La giovanissima Maria Teresa, studentessa liceale, pensa invece di regalarlo alla madre: «Non è una lettura che mi interessa tanto. Non stimo assolutamente i membri della famiglia reale ma mia madre lo vuole leggere perché dice che è molto avvincente. Magari lo leggerò da lei. Forse glielo regalerò». La sua amica Angelica è tuttavia incuriosita dalla vicenda umana di Harry, precisando però che vorrebbe sentire anche la versione dei famigliari presi di mira nel libro: «A me intriga molto invece questa storia. Però mi sembra un po’ di parte. Mi piacerebbe leggere anche un altro libro del principe William per sentire entrambe le campane». E sulla figura di Harry? «Mi sembra tutto un po’ costruito e montato, non lo so se lo stimo, non mi sono ancora fatta un’idea precisa». Flavio e Simone, anche loro molto giovani, declassano invece l’autobiografia a fenomeno di gossip. «Non è un tema che ci interessa, sono pettegolezzi praticamente. Vende tanto perché c’è una fissazione per la famiglia reale da parte di alcune persone», spiegano i due amici. «Non mi interessa nulla di Harry, per me è alla stregua di un vip del Grande Fratello», chiosa Flavio. Una distinta signora, Liliana, taglia corto subito: «Non mi interessa, ma non mi meraviglio: alla gente piacciono i gossip». Chi si dice realmente interessata ad acquistare il libro è invece Gloria, per curiosità più che per altro: «Stavo pensando di acquistarlo, anche perché lo stanno pubblicizzando molto, solo per questo».

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«Si sono dette tante cose, ero totalmente all’oscuro di questa storia. È venuto fuori addirittura che Harry potrebbe non essere il figlio di Carlo, cosa che ritengo assolutamente improbabile. Aggiungo che non è che mi interessi più di tanto. Si tratta di pura curiosità. Oltre quello, credo che non ci sia altro che possa colpire il lettore o stimolare chissà quali punti di vista. È soltanto una biografia che racconta la storia di questo ragazzo che per aver scritto tutto ciò deve comunque aver sofferto tanto».

In conclusione, si potrebbe affermare che al lettore partenopeo le rivelazioni e le riflessioni del fulvo principe interessino fino a un certo punto.

Ma sotto la coltre d’imbarazzo provocato da quello che potrebbe sembrare – e non vuole apparire – come un voyeurismo gossiparo verso i Windsor, la curiosità è comunque tanta. I dati di vendita ci dicono morbosa.

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