Napoli, al via il bando per l'affido e la gestione del Palastadera: occorrono 600mila euro di lavori per riaprirlo

Napoli, al via il bando per l'affido e la gestione del Palastadera: occorrono 600mila euro di lavori per riaprirlo
di Alessandro Bottone
Venerdì 24 Gennaio 2020, 16:50 - Ultimo agg. 18:37
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Al via il bando per l'affido e la gestione del Palastadera, il complesso sportivo di Poggioreale chiuso dal 2017 e negato ai giovani, e non solo, della periferia orientale della città. Il Comune di Napoli ha pubblicato oggi gli atti relativi al bando, al disciplinare e capitolato d'appalto.

La struttura di via Stadera 64 ha un'area di 2400 metri quadrati di cui oltre mille propriamente destinati alle varie discipline sportive. Costituita da due piani fuori terra e uno interrato, è oggi in condizioni di pesante degrado e abbandono e presenta evidenti segni di vandalizzazioni. Al piano terra ci sono la palestra destinata alla ginnastica e gli spogliatoi. Al primo piano il campo di basket e quello di pallavolo. Anche il solaio ospita un'area per l'attività sportiva, solitamente utilizzato per le attività dei campi-scuola estivi. Il piano sottoterra, invece, è destinato ad autorimessa.

La struttura di via Stadera è stata concessa alla Coni Servizi spa fino a giugno 2009. Dopo diversi anni di utilizzo senza alcuna convenzione, nell'aprile del 2012 fu sottoscritto un accordo tra Palazzo San Giacomo e il CONI «con il quale le stesse (parti, ndr) si obbligavano, tra l’altro, a regolare in via definitiva l’intera vicenda entro il 31.08.2012», si legge nella determinazione dirigenziale numero 1 del 22 gennaio 2020 del servizio comunale “Gestione grandi impianti sportivi”. Nell'atto si legge ancora che: «Alla data del 31.08.2012 permaneva lo stato di occupazione sine titulo» e che il Comune di Napoli è rientrato in possesso del bene pubblico solo a gennaio 2018 ma che «già a far data dal 28.02.2017 risultava chiuso e, dunque, negato alla fruizione della pratica sportiva».

Da tempo i cittadini della zona hanno chiesto il recupero dell’impianto. A farsi sentire gli attivisti del comitato La Stadera, costituito nel 2016. «In questi tre anni non ci siamo arresi: come comitato abbiamo difeso il territorio e preteso che si stringessero i tempi burocratici, poiché l'impianto oltre al danno della chiusura infliggeva ai cittadini anche la beffa di diventare un emergenza sanitaria» afferma Salvatore Cinque, presidente del comitato, sottolineando la presenza di rifiuti all'interno del complesso sportivo.«È da capire come sia stato possibile portare via tapis roulant, cyclette, attrezzi isotonici, anche di cospicuo valore, in una sola notte e con quale titolo,e perché questa cosa non è mai stata denunciata dal Comune, e soprattutto chi ne abbia tratto un profitto economico» si chiede Salvatore Cinque.

«Già all'indomani della chiusura di questo impianto sportivo - aggiunge il presidente del comitato - la mobilitazione e il malcontento dei cittadini di via Stadera e di tutti gli sportivi della periferia si è fatta sentire. Un territorio che era già carente di luoghi di aggregazione subiva il colpo mortale della chiusura dell'unico presidio di sport e legalità nella periferia» conclude Cinque.

Per l'utilizzo del Palastadera è necessaria una ristrutturazione complessiva. La stima, secondo la relazione dei tecnici della Napoli Servizi, è di circa 600mila euro per la messa in sicurezza e in esercizio di tutta la struttura. Il canone per la concessione è stato stabilito in 2.500 euro mensili, ovvero 30mila euro annui. Il potenziale bacino di utenti stimato è di oltre 5mila fruitori all’anno. Dopo gli opportuni interventi di riqualificazione gli spazi potranno essere riconsegnati agli sportivi della zona. C’è preoccupazione sulla consistenza delle somme da investire per ripristinare sicurezza e decoro dell’intero impianto che per anni ha rappresentato un importante luogo di aggregazione della zona orientale.
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