Sport, il buco nero di Napoli: dopo gli eventi resta il vuoto impianti

Sport, il buco nero di Napoli: dopo gli eventi resta il vuoto impianti
di Gianluca Agata
Martedì 4 Febbraio 2020, 08:00
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Il miracolo di Kobe Bryant è lì, davanti a tutti: sotto il murales che ricorda il campione di Los Angeles nel parco di via dell'Erba a Montedonzelli. Domenica mattina un migliaio di persone si sono date appuntamento per il Memorial day dedicato al Black Mamba e al termine un pallone è stato poggiato a disposizione di quanti volessero continuare a giocare. Quel pallone, a distanza di 48 ore è ancora lì, pronto a regalare palleggi a chiunque lo chieda. Il parco dell'Erba era chiuso dal 3 luglio 2018 perché si rendeva necessaria una messa in sicurezza. È stato riaperto per poche ore. Un'area di sport negato come le tante di questa città. Qualche buona notizia sta arrivando ma ancora troppe se ne aspettano
 
 

Tecnicamente non si tratta di impianti sportivi, ma di aree aperte alla città. Spazi pubblici vandalizzati, spazi in cui l'aggregazione e lo sport sono sistematicamente negati. Qualche tempo fa i Charlatans, una allegra brigata di Over 40 con una passione sfegatata per la palla a spicchi, cui si deve assieme a Overtime-Storie a spicchi l'organizzazione dell'evento di domenica a Montedonzelli, ne donò alla città ben 17, da San Giovanni a Teduccio a Pozzuoli. Alcuni godono di buona salute, altri hanno subito l'orda barbarica dell'inciviltà. L'omaggio a Kobe Bryant è servito anche a fare il punto su tutti i playground vandalizzati a Napoli. A via Jannelli i cani passeggiano su quel che fu un campetto di basket a un canestro. Del tabellone c'è solo lo scheletro. Dei ragazzi con la palla a spicchi nulla più. Simile la situazione al Rione Traiano ed a piazza Quattro Giornate, proprio al fianco di quel Collana che per anni è stata la negazione assoluta dello sport. A Bagnoli ci sono due campetti da rifare quasi completamente. Alla Mostra d'Oltremare qualcuno lamenta che per poter giocare si debba pagare l'ingresso. Tornando a Montedonzelli servono 40mila euro per il restyling con il presidente della Municipalità De Luca che lamenta l'assenza di risposte dal Comune.

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Non bastano i problemi degli impianti chiusi. Ci si mettono anche i disagi della metropolitana. Con la limitazione ai Colli Aminei della Linea 1 la fermata della Metropolitana del Frullone è chiusa da 20 giorni denuncia Franco Porzio, presidente di Acquachiara e via Marco Rocco di Torrepadula, «la strada dove risiede la piscina sociale dell'Acquachiara, è chiusa al traffico da oltre un mese. Tutta la zona del Frullone è diventata irraggiungibile per la popolazione, con enormi disagi per i cittadini e gravissimi, incalcolabili danni per gli imprenditori della zona. Ci avevano promesso che la fermata della Metropolitana sarebbe stata riattivata sabato scorso. Non è stato così. E la situazione è diventata assolutamente insostenibile. Ogni giorno il sottoscritto passa ore e ore al telefono per rispondere alle decine e decine di telefonate di persone che giustamente chiedono Quando la situazione potrà tornate alla normalità? È una domanda che giro a chi di dovere nella speranza di ottenere Finalmente risposte concrete».
 

Buone notizie per il parco di Posillipo che aprirà nel week end. «Devono solo portar via i tronchi tagliati e per il fine settimana tutto sarà riaperto» annuncia l'assessore allo sport del Comune di Napoli Ciro Borriello. La tempesta di Santa Lucia, intanto, ha negato agli sportivi napoletani la pista per oltre due mesi.

Piscine chiuse Scampia, via Monfalcone e Barra, si attende la convenzione tra Comune e Federnuoto con l'imprimatur del Ministero dello sport che dovrebbe stanziare i fondi per ristrutturare gli impianti con successivo affidamento alla Federazione Italiana Nuoto. Per gli altri impianti delle Universiadi, lo stadio di San Pietro a Patierno è attivo, l'Ascarelli è tornato ad ospitare allenamenti ma si attende l'agibilità per le gare. Al Polifunzionale di Soccavo si sta preparando l'agibilità per le tre palestre chiuse. Mancano piccole opere di manutenzione per i bagni dei disabili.

È il monumento allo sport negato chiuso dal giugno del 1998. Due i progetti sull'impianto flegreo presentitati in questi ultimi tempi: quello di Dario Boldoni che vuole dare vita a un palazzetto di 12mila posti. E quello della società Graded, che fa capo alla famiglia Grassi, già fortemente impegnata nel basket cittadino. Nel progetto una struttura polivalente con spazio anche ad altre discipline e attenzione ai giovani del quartiere ed all'area circostante. 
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