Stadio Maradona, il parcheggio è chiuso da 33 anni: manca un permesso

Crollata la via d'accesso alle tribune: la speranza della riapertura

Il crollo nei sotterranei dello Stadio
Il crollo nei sotterranei dello Stadio
di Paolo Barbuto
Mercoledì 29 Marzo 2023, 09:11 - Ultimo agg. 30 Marzo, 07:25
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Le scale che scivolano verso i parcheggi all'interno del Maradona sono nascoste da tavole di legno. La discesa è un viaggio nell'inferno dello stadio: le rampe sono ricoperte da pattume, resti di cibo, volantini, carcasse di ratti. Il corridoio è un cimitero di vecchie scrivanie della tribuna stampa, scocche degli sediolini rossi, teloni plastificati di vecchi sponsor. L'ultima parte del percorso, quella che giunge alla porta dei parcheggi, riserva la sorpresa più amara. È crollato un muro, le macerie impediscono di avanzare, il buio pesto sconsiglia ogni timido tentativo. Benvenuti nel ventre imputridito dello stadio di Napoli: sugli spalti si fa festa, nei sotterranei trionfa il degrado che ha la sua rappresentazione massima nello scandalo del parcheggio.

La questione del parcheggio aperto solo in occasione dei mondiali di Italia 90 e poi subito chiuso, ormai da 33 anni, è finita sul tavolo della commissione Infrastrutture presieduta da Gaetano Simeone. È stato lo stesso presidente a chiedere lumi all'assessore Cosenza il quale ha detto di aver «preso un personale impegno sulla questione dello stadio», promettendo una soluzione in tempi rapidi.

Sulla vicenda, da settimane, Gaetano Simeone sta cercando di ottenere notizie e chiarimenti, senza raggiungere risultati apprezzabili, però. La questione principale è che sui parcheggi dello stadio Maradona non c'è nemmeno un documento reperibile.

L'ha chiarito il servizio gestione grandi impianti sportivi che, su precisa richiesta di accesso agli atti relativi all'area di sosta ipogea, ha risposto laconicamente che «non esistono atti relativi al suddetto parcheggio», tutto quel che c'è sono tre documenti che contengono i disegni del progetto, poi il vuoto.

 

I tecnici che gestiscono gli impianti sportivi di Napoli riescono solo a "presumere" quali sono i motivi della mancata agibilità della struttura che andrebbero riferiti alla «carenza dei requisiti minimi antincendio».
In realtà la vicenda del parcheggio sotterraneo da 180 posti al servizio dello stadio, costato circa dieci miliardi nel 1990, avrebbe anche un altro vulnus legato all'altezza: progettato prima dell'avvento delle norme che prevedevano un'altezza minima di 2,40 metri, si ritrova con una distanza tra pavimento e soffitto leggermente inferiore ai due metri: «Problema tecnicamente superabile - spiega Simeone - si può "raschiare" una porzione della pavimentazione e ottenere l'altezza giusta». Insomma, la questione delle misure sarebbe superabile, quella del permesso antincendio, invece, va gestita.

 

Quei 180 posti auto nel cuore di Fuorigrotta non sarebbero utili solo in occasione delle partite di calcio ma consentirebbero di dare una mano a un'area che ha quotidiana grande fame di posti auto. La gestione potrebbe restare al Comune di Napoli e non entrare negli eventuali accordi di concessione dello stadio e gli interventi di ripristino potrebbero avere un peso non consistente sulle casse dell'Amministrazione.

Per quanto lungamente abbandonata e aggredita nel tempo dai vandali (a fine anni 90 venne utilizzata per rave party e messe nere) e dal degrado della mancata manutenzione, la struttura ipogea è realizzata in maniera solida e non ha subito danni strutturali. Gli eventuali lavori potrebbero risolversi in un necessario rinnovamento degli impianti (elettrico e antincendio) e nella eventuale raschiatura del pavimento per guadagnare l'altezza necessaria all'ottenimento dei permessi: «Non sono esperto ma credo che potrebbero bastare due, massimo tre milioni», chiosa Simeone. Intanto il degrado avanza, i muri crollano, la riapertura del parcheggio continua ad essere oggetto di discussione e di promesse, in attesa di interventi veri.

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