Stadio Maradona, assessori in campo: «Apriremo il parcheggio»

Stadio Maradona, assessori in campo: «Apriremo il parcheggio»
di Gennaro Di Biase
Sabato 6 Novembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 7 Novembre, 08:34
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Parcheggio dell'ex San Paolo: il Comune, fondi e perizie permettendo, è intenzionato a recuperare l'area di sosta del sottopasso di Fuorigrotta, immerso nella devastazione e nel degrado. A confermarlo sono gli assessori alla Mobilità e allo Sport di Palazzo San Giacomo, Edoardo Cosenza ed Emanuela Ferrante. E proprio mentre iniziano le verifiche sullo stato dei luoghi, si accende un faro sulle motivazioni che portarono il Comune a murare il parcheggio diventato non solo epicentro di droga e prostituzione, ma anche oggetto di «una denuncia presentata in Procura per una messa nera». Gol e cori sul campo, riti esoterici nel ventre dello stadio. 

Costruito e inaugurato per Italia '90, il parcheggio del Maradona è stato accantonato subito dopo la fine dei mondiali, ben trentuno anni fa. Le prospettive per la rinascita dell'area, al momento, non mancano. Come riportato ieri su queste pagine, il degrado totale del sottopasso non ha intaccato ampie aree degli stalli. Il parcheggio insomma, sebbene murato e immerso nell'immondizia del sottopasso, non sembra cadere a pezzi. «Appoggio assolutamente il fatto che i media stiano affrontando la questione - spiega Cosenza - perché è assurdo l'inutilizzo del parcheggio da oltre 30 anni. La volontà politica del sindaco è molto chiara, in merito. Io e l'assessore allo sport Emanuela Ferrante stiamo facendo un preciso quadro ricognitivo della struttura e del relativo stato amministrativo. Dopo che avremo tutti questi dati, potremo affrontare il discorso in maniera non astratta». La raccolta dati riguarda non solo lo stato dei luoghi, ma anche l'eventuale allineamento dei certificati con le attuali normative dei parcheggi (che in oltre trent'anni, ovviamente, si sono evolute). «Cinque anni fa ho presentato la prima di una serie di interrogazioni per capire cosa ci fosse là sotto - dice il consigliere comunale Nino Simeone, che nella scorsa amministrazione era presidente della commissione Trasporti in via Verdi - Quando fu firmata la convenzione col Calcio Napoli, nel luglio 2019, domandammo se i parcheggi fossero di competenza della società di de Laurentiis.

La risposta è no: la gestione di quell'area dello stadio appartiene al Comune, e non è rientrata all'interno degli accordi con il Napoli. Mi è stato detto che l'area era chiusa per mancanza della concessione dell'agibilità dopo un brevissimo utilizzo durante i Mondiali 90. Il sottopasso negli anni era diventato un ricovero per i clochard e prostitute, e presumibilmente è stato murato per questo motivo». «Stiamo mettendo le basi per intervenire - dice Ferrante - ho chiesto ai dirigenti di reperire la piantina degli anni 90 e di informarmi su eventuali ostacoli burocratici alla messa in funzione dell'area, per poi procedere col progetto. Anche se la piantina non dovesse essere recuperata, nelle prossime settimane farò un sopralluogo nei parcheggi dell'ex San Paolo. Visiterò anche gli altri impianti sportivi napoletani per osservarne le condizioni e le eventuali criticità».

 

Clochard e illegalità, ma non solo. I parcheggi sotterranei dell'ex San Paolo figurano nella mappa nazionale del satanismo - se ne trova traccia anche su siti d'informazione tra i più autorevoli del Paese - come location scelta negli anni scorsi per organizzare una «messa nera» dai membri del Tempio di Set (uno dei principali gruppi esoterici americani), la cui filiale «si trova a Napoli, ed è stata accusata di aver organizzato una messa nera nei sotterranei dello Stadio San Paolo». A confermare che questa ipotesi rientrasse tra le motivazioni che portarono a murare il parcheggio, è una fonte accreditata di Palazzo San Giacomo, che ha avuto un ruolo centrale nella scorsa Amministrazione: «Il parcheggio fu murato dal Comune circa 9 anni fa per arginare prostituzione e degrado e chiudere quello che stava diventando un nascondiglio di armi e droga. Ma c'era anche una denuncia presentata in Procura per la presenza nel parcheggio di sette sataniche. Quanto allo stato dei luoghi, per rimettere in funzione l'area di sosta mancavano alcuni requisiti tecnici e strutturali. Nulla di irrisolvibile, comunque, dal punto di vista edilizio, ma poi il progetto non proseguì per assenza di fondi. De Laurentiis lo visitò, negli anni scorsi, con l'idea di realizzare il museo del Napoli nell'area del parcheggio». 

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