Strage del filobus a Salvator Rosa;
una targa ricorda le vittime del '61

Strage del filobus a Salvator Rosa; una targa ricorda le vittime del '61
di Giuliana Covella
Lunedì 14 Gennaio 2019, 16:50
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Nel quartiere della Cesarea, com’è nota la zona tra l’ultimo tratto di via Salvator Rosa e piazza Mazzini, i più anziani ricordano bene quella tragedia. Erano circa le 8.10 del 15 maggio 1961, quando il filobus della linea 249 barrato, sul quale viaggiavano una sessantina di passeggeri, ruppe i freni all’altezza del liceo Vico, proprio in quel tratto in discesa considerato più a rischio, causando la morte di tre persone e il ferimento di altre 143. Oggi, a distanza di 58 anni quella tragedia sarà finalmente impressa nella memoria collettiva con una targa commemorativa affissa questa mattina in ricordo delle tre vittime.

Un’iniziativa che l’assessore alla Toponomastica del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, ha accolto con favore e fortemente voluto per ricordare una disgrazia ancora viva nella mente dei familiari e dei residenti del quartiere con l'apposizione di una targa su proposta di uno dei familiari delle vittime, presenti alla cerimonia. Tra questi Antonio Granieri, fratello di Gabriella, che perse la vita in quel terribile incidente a soli 17 anni: «All’epoca - racconta - avevo circa 10 anni. Quel tragico evento ha segnato la mia vita per sempre. Da allora non ho mai smesso di pensare a mia sorella e ho scritto una lettera al sindaco Luigi de Magistris per chiedergli se fosse stato possibile avere un ricordo di questi tre cittadini». Commovente la lettura della poesia che la zia ha dedicato a Gabriella, travolta dal filobus in avaria mentre si recava a scuola. Insieme con Gabriella Granieri nell'incidente alla Cesarea a perdere la vita furono Giovanni Cascone e Concetta Marchiello. 

«Questa targa commemorativa è il segno tangibile di una città che ricorda e riconosce l'impegno dei familiari che non hanno consentito l'oblio - ribadisce Alessandra Clemente, assessore comunale alla Toponomastica - e rappresenta un monito affinché tragedie simili non si verifichino più. Inoltre questa targa viene da una forte volontà, vale a dire che ciò che è accaduto non si ripeta in futuro. Ma soprattutto rappresenta un abbraccio civico a queste famiglie e a chi si è battuto per non dimenticare», ha concluso l’assessore.

Alla cerimonia è intervenuto anche Francesco Chirico, presidente della II Municipalità, che afferma: «Nei racconti dei miei familiari, di mia nonna in particolare e di tutto il quartiere il ricordo di quella tragedia è sempre rimasto vivo ed è importante che oggi a distanza di quasi sessant’anni, grazie all'impegno dei familiari delle vittime, dell'assessorato alla Toponomastica e dell’amministrazione comunale, si ricordi quanto accaduto perché la memoria non è solo esercizio di retorica, ma ci aiuta ad essere una comunità migliore e più unita».
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