Tennis Napoli Cup, Manfredi rilancia: «Sì alla grande Arena per un'intera stagione»

Tennis Napoli Cup, Manfredi rilancia: «Sì alla grande Arena per un'intera stagione»
di Luigi Roano
Martedì 11 Ottobre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 07:28
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Ci prova il sindaco Gaetano Manfredi e lo fa anche con determinazione: «Stiamo valutando la possibilità di tenere per un po' l'arena che stanno costruendo per il torneo di tennis Atp a Napoli per usarla per altri eventi musicali e teatrali sul lungomare». Un'idea che ha distratto un po' dal pur importante evento sportivo. Non la prima volta per Napoli l'Arena del tennis, all'epoca di Luigi de Magistris primo cittadino e del sovrintendente Cozzolino furono scintille per tenerla appena una settimana, come stanno le cose oggi? «Chiaramente - spiega Manfredi - questa è la prima volta che stiamo provando ad applicare una valutazione che abbiamo fatto qualche settimana fa, adesso dobbiamo valutare con la Sovrintendenza. Però la nostra idea è di fare una stagione sul lungomare che combini eventi sportivi di altissimo livello con la possibilità poi di utilizzare l'Arena anche per spettacoli teatrali o musicali». Manfredi fa pure qualche conticino: «Così noi ottimizziamo anche l'investimento che viene fatto su una location molto bella. Un luogo che ci vuole tempo per costruirla e non vale la pena usarla per una sola settimana. Al momento però non c'è orizzonte temporale su quanto resterà la struttura, è stata una proposta che è arrivata nella scorsa settimana quindi su questo lavoreremo nei prossimi giorni». Il montepremi per i tennisti è di oltre 600mila euro poi l'accoglienza, ma il costo vivo della struttura sarà costato almeno mezzo milione. Perché - il ragionamento del sindaco - non utilizzarlo ancora e magari programmare già per l'anno prossimo un calendario di eventi e rifarla? Vedremo che strada imboccherà l'idea del sindaco e anche se ci sono investitori che si sono già proposti. Un dato certo è che Manfredi sul lungomare ha idee diverse dal passato. Nel senso che la sequenza di fiere alimentari che si susseguono nel periodo estivo - non ne ha mai fatto mistero - non gli piacciano. In questa cornice si la riflessione di Riccardo Villari, presidente di Città della scienza e presidente del Tennis club Napoli che sferza l'imprenditoria napoletana.

 

Visibilmente felice per il successo che sta ottenendo - ancora si deve giocare e sta già facendo il giro del mondo il torneo «Atp 250 Tennis Napoli Cup by» - ma allo stesso tempo attraversato da una vena di malinconia che alla fine lo ha fatto uscire allo scoperto.

Villari, presidente del Tennis club Napoli e motore dell'organizzazione del torneo, non fa passi indietro: «Tutta questa suscettibilità non la capisco, il mio è stato un richiamo spassionato una critica propositiva, ci sono ancora i tempi supplementari per intervenire e dare una mano, c'è tempo, e poi lo ha detto anche il sindaco Gaetano Manfredi quindi il mio pensiero non è solitario». A cosa si riferisce Villari? Bisogna tornare a sabato, alla vigilia della presentazione del torneo, quando ha ragionato ad alta voce e a Il Mattino ha dichiarato: «C'è il boom di prenotazioni negli alberghi, ma i nostri imprenditori restano pigri. Avremmo voluto un coinvolgimento più partecipativo, invece, al momento della scommessa, dei contratti, non c'è stata. Come spesso accade a Napoli si vuole attendere, vedere cosa accade prima di fare il primo passo». Un tema non nuovo alle nostre latitudini quello della lontananza di pezzi di città dalla città. E visto che siamo in tema di celebrazioni di Raffaele La Capria - il grande scrittore scomparso appena quattro mesi fa - che sull'argomento ha speso fiumi di inchiostro vale la pena ricordare il suo pensiero: «La borghesia è la vera classe digerente meridionale» più che una classe dirigente.

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Ieri, proprio in sede di presentazione del torneo, Villari è tornato a sollecitare la città. Alla luce di reazioni non pubbliche - che sono corse sul filo delle chat private - e che sono rimbalzate fatalmente anche sul suo telefono: «Siamo la terza città d'Italia, sono napoletano e conosco le cose napoletane e il modo di fare nella mia città. Fatte naturalmente tante positive eccezioni, penso per esempio al Presidente degli industriali Costanzo Jannotti Pecci che subito si è messo a disposizione. So che ci sono problemi molto grandi come la guerra, il caro bollette e altro, però mi sarei aspettato una maggiore partecipazione degli imprenditori verso un evento che verrà visto in tutto il mondo e valorizza un'area della città». La chiusura sull'argomento è di Manfredi: «Napoli - dice l'ex rettore - si fa amare più fuori Napoli che dentro Napoli, non mi stupisce. Ma eventi come questi devono aiutare a far crescere la fiducia». 

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