Torri Aragonesi, la beffa di Napoli: un mese dopo la bonifica sono tornati i clochard

Torri Aragonesi, la beffa di Napoli: un mese dopo la bonifica sono tornati i clochard
di Paolo Barbuto
Martedì 29 Marzo 2022, 11:00 - Ultimo agg. 13:14
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Il progetto è partito esattamente un mese fa: il Comune di Napoli ha impiegato dieci giorni per la bonifica delle torri Aragonesi. In campo vigili, Asìa, servizi sociali per convincere gli homeless ad abbandonare l'area e far partire la pulizia delle tonnellate di rifiuti accumulati negli anni all'interno dei fossati. L'atto conclusivo, con foto della pulizia completata e giacigli degli homeless definitivamente rimossi, venne celebrato da palazzo San Giacomo con il giusto entusiasmo: una porzione storica della città strappata al degrado e destinata a una nuova vita.

Purtroppo nessuno ha pensato che sarebbe stato necessario presidiare quel luogo per evitare che ripiombasse nel degrado, sicché sono bastate un paio di settimane per far ripartire il lancio di immondizia nel fossato e rigenerare l'accampamento delle persone in cerca di riparo.

Solo che stavolta gli homeless hanno osato di più, sono andati a prendersi ogni singolo spazio libero nella muratura per iniziare a costruire le loro disperate case di cartone. 

Nelle foto di questa pagina vedete come si sta evolvendo la situazione. Le antiche murazioni hanno delle rientranze e in ciascuno di quegli anfratti s'è andato a insediare qualcuno. Oggi l'intero percorso è un susseguirsi di scatole, coperte, suppellettili recuperate dall'immondizia, buste con abiti. Anche perché sono state rimosse le impalcature dalla torre Spinelli alla quale è stato anche murato l'ingresso, è non ci sono più alternative per un riparo.

Comprenderete tutti che la questione non è collegata alla presenza dei disperati: il problema riguarda l'amministrazione locale che avrebbe dovuto prevedere un presidio costante dell'area per dare un supporto a quelle persone, per offrire loro alternative alle notti all'addiaccio. Se la bonifica era destinata a restituire dignità al luogo e soprattutto alle persone, come si disse alla vigilia dell'avvio del progetto, sarebbe stato necessario continuare a vigilare affinché la dignità delle persone venisse rispettata. Invece nel villaggio di disperazione che si sta ricostruendo alle torri Aragonesi, è proprio la dignità umana che non viene tutelata. Restare per un po' a guardare le vite di quelle persone, offre la possibilità di verificare con mano che i topi hanno ricominciato a prendere possesso dell'area e si mescolano con i disperati, consente di scoprire che nel fossato tutti hanno ricominciato a fare i loro bisogni, permette di osservare le lotte per il possesso di un materasso all'interno di quegli spazi. 

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Ovviamente sta ripartendo anche il riempimento del fossato con l'immondizia lanciata dall'alto.

Quando è stata effettuata la bonifica, sono state utilizzate una gru e un bobcat per recuperare quel che c'era laggiù: vennero riempiti almeno sette camion di pattume accumulato negli anni.

Oggi, ovviamente, la montagna di schifezze ha appena iniziato a formarsi nuovamente, ma senza interventi è semplice immaginare che presto tutto tornerà come prima. Nel fossato vengono lanciate soprattutto buste con residui di cibo, si tratta di quel che avanza dal pranzo che le persone in difficoltà vanno a prendere alla vicina mensa dei poveri. Si fermano a consumare nel giardinetto di fronte e, alla fine, come da abitudine consolidata, lanciano la busta e quel che resta dei pranzi e delle cene, dentro al fossato.

Anche in questo caso sarebbe bastato prevedere una prima fase di controllo e di supporto. Sarebbe stato necessario piazzare cassonetti dell'immondizia in quell'area e decidere di mandare personale della polizia municipale e dell'Asìa nei primi giorni dopo la bonifica per invitare le persone ad evitare il lancio delle schifezze nel fossato, invece dopo l'entusiasmo e le foto della pulizia appena avvenuta, nessuno ha progettato un futuro per quell'area che sta tornando come prima. 

 

Si salva, per adesso, solo la Torre Spinelli che è stata murata e circondata da reti di plastica rosse. Presto dovrebbero iniziare lavori per evitare che crolli, così per quella torre le protezioni sono state più intense.

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