Mattarella omaggia Totò:
«Orgogliosi della sua geniale eredità»

Mattarella omaggia Totò: «Orgogliosi della sua geniale eredità»
Sabato 15 Aprile 2017, 12:23 - Ultimo agg. 17:18
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Di Totò, «della grande maschera della commedia dell'arte italiana, premiata con il Nastro d'Argento in 'Guardie e Ladrì di Steno e Monicelli e in 'Uccellacci e Uccellini' di Pasolini (e da ultimo insignito della Laurea Honoris Causa alla memoria da parte dell'Università Federico II di Napoli), resta una geniale eredità culturale di cui il nostro Paese può essere orgoglioso». Lo afferma, in una dichiarazione il presidente della Repubblica ricordando i cinquant'anni dalla morte di Antonio De Curtis, in arte Totò.
 


«Ricorrono - si legge nella dichiarazione di Mattarella il cui testo è stato diffuso dal Quirinale - i cinquanta anni dalla scomparsa del Principe Antonio de Curtis, in arte Totò, straordinario interprete dello spettacolo comico teatrale e cinematografico italiano, drammaturgo, poeta, paroliere e cantante, dotato di sapiente maestria e genio creativo, che ha saputo sollecitare l'attenzione di intere generazioni».

«Mimo eccezionale, erede della tradizione partenopea della commedia dell'arte, è stato - rileva il presidente della Repubblica - autentico interprete dell'arte petroliniana della spontaneità, raggiungendo, con determinazione e slancio creativo, la celebrità sin dagli esordi, segnato da esperienze che lasceranno un'ombra di malinconia in tutta la sua vita. Prima nel caffè concerto, poi nelle riviste di più grande successo, e infine nel cinema, ha rappresentato, con straordinaria immedesimazione e raffinata tecnica di recitazione, variopinti personaggi dai caratteri esuberanti, ammantati di una insuperabile comicità».

«Il marionettismo di Totò, fatto di smorfie e impossibili disarticolazioni, lascia, con innata ironia, un memorabile contributo alla vicenda italiana, fatto di lucida rappresentazione del Paese afflitto dalle difficoltà della guerra, di satira irriverente, di fedele interpretazione delle aspirazioni del nostro popolo. Il fecondo repertorio delle sue canzoni, il fraseggio insistito dei personaggi resi celebri dalle numerose pellicole, vivono ancora oggi nell'intercalare della gente, in un ricco vocabolario di frasi anagrammate e deformazioni lessicali entrate a pieno titolo nel patrimonio linguistico degli italiani.Della grande maschera della commedia dell'arte italiana, premiata con il Nastro d'Argento in Guardie e Ladri di Steno e Monicelli e in Uccellacci e Uccellini di Pasolini (e da ultimo insignito della Laurea Honoris Causa alla memoria da parte dell'Università Federico II di Napoli), resta una geniale eredità culturale di cui il nostro Paese può essere orgoglioso», si conclude la dichiarazione.

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