Traffico fuori controllo a Napoli: ecco la mappa della paralisi

Traffico fuori controllo a Napoli: ecco la mappa della paralisi
di Paolo Barbuto
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 14:38
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Il semplice racconto del traffico che ci avvinghia fino a stritolarci sarebbe un esercizio semplice e, allo stesso tempo, impossibile: ognuno di voi lettori avrà la sua esperienza che, magari, non viene registrata dai dati ufficiali e non risulta nelle mappe del caos. Perciò è meglio partire facendo affidamento sui numeri che possono essere freddi ma certamente non tradiscono.

La settimana scorsa è stata diffusa la classifica mondiale sulle ore perdute nel traffico, l'ha realizzata la Inrix esaminando 200 città in 38 nazioni nel suo Global card scorecard. A Napoli, secondo quel rapporto, ogni automobilista perde ogni anno 186 ore nel traffico, più di un'intera settimana; meglio, comunque, di Roma, Milano e Firenze che precedono la nostra città nella graduatoria.

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Ma per comprendere i motivi per i quali restiamo paralizzati per ore nel traffico è utile anche andare a ripescare un documento ufficiale del Comune, un po' datato (risale a più di dieci anni fa) ma comunque determinante: si tratta dell'ultima versione disponibile del Piano generale del Traffico nel quale è spiegato, con accuratezza, che ogni giorno feriale nella città di Napoli si registrano almeno 760mila spostamenti di automobili. A voi che conoscete lo stato dell'asfalto, la larghezza delle strade e il volume dei lavori in corso, apparirà chiaro con immediatezza che Napoli non può sostenere 760mila spostamenti al giorno. Ecco spiegata la paralisi.



ZONA OSPEDALIERA
La mappa che vedete qui sopra l'abbiamo realizzata analizzando le app che monitorano il traffico: abbiamo selezionato le strade che risultano bloccate per almeno due ore nel corso della giornata ma si tratta, ovviamente, di una mappa parziale perché la paralisi non è stanziale, a Napoli i luoghi di caos sono tanti e si manifestano all'improvviso.

Il simbolo del caos automobilistico, attualmente, è la zona ospedaliera: l'anello che circonda l'ospedale Cardarelli e che poi si snoda in direzione Chiaiano, verso il Vomero o lungo i Colli Aminei. Non esiste giorno in cui in quell'area non si registri la paralisi del traffico per motivi a volte comprensibili, altri meno. Strade bloccate per cedimenti e crolli, nel recente passato, hanno creato il panico, attualmente l'unica situazione emergenziale riguarda la chiusura di via Marco Rocco di Torrepadula in direzione Chiaiano (ma sembra che entro il prossimo week end verrà riaperta almeno in un senso di marcia). Il caos attuale è generato, prevalentemente, dalla mancanza di collegamenti della metropolitana con la zona Piscinola che porta in strada un maggior numero di automobili.

VIA MARINA
L'esperienza del traffico napoletano impone di non dimenticare l'asse costiero, via Marina. Anche lì la paralisi è quotidiana, anche lì, nel tempo sono stati sotto accusa i lavori eterni ma la verità è che quel serpente d'asfalto che conduce verso la city sfocia in un budello troppo stretto per accogliere il volume immenso di automobili.

Ovviamente nel conto delle lunghe paralisi vanno inserite anche via Manzoni e un tratto di via Cilea, via Girolamo Santacroce e la susseguente via Salvator Rosa, in parte anche il Corso Vittorio Emanuele che, però, stranamente non rientra nella classifica delle strade con maggior numero di ore di paralisi. In graduatoria ci sono anche le vie costiere della zona occidentale, viale Dohrn e via Caracciolo che, soprattutto di buon mattino, sono un tappeto d'auto.

TANGENZIALE
Discorso a parte merita l'autostrada urbana napoletana, la Tangenziale. Passati i giorni del caos per i restringimenti, sono tornate le abituali code nelle ore di punta: a partire dalle sette del mattino, e fino almeno alle dieci, si viaggia a passo d'uomo; e la questione si ripresenta identica a partire dalle 17 e, spesso fino a sera inoltrata. Resta, poi, la questione Corso Malta: rampe costantemente paralizzate, in entrata e in uscita, con difficoltà accresciute da quando è in vigore la limitazione che impone il passaggio di una sola fila di auto. 
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