Napoli, 25 anni dalla tragedia di Secondigliano. I familiari delle vittime: «Dimenticati da tutti»

Napoli, 25 anni dalla tragedia di Secondigliano. I familiari delle vittime: «Dimenticati da tutti»
di Andrea Ruberto
Sabato 23 Gennaio 2021, 08:05 - Ultimo agg. 11:11
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«Speravamo che il comune mandasse qualcuno a pulire la cappella commemorativa per permetterci di celebrare la memoria dei nostri cari, invece nulla, solo promesse mancate. Siamo stati dimenticati».

C’è una profonda amarezza nelle parole di Sandro Russo, presidente dell’associazione «Familiari delle vittime della voragine di Secondigliano». Questo 23 gennaio ricorre il venticinquesimo anniversario della tragedia del quadrivio di Secondigliano che causò 11 vittime. Eppure quest’anno, in segno di protesta, per la prima volta non si svolgerà la consueta commemorazione.

«La cappella commemorativa è in uno stato di degrado totale: è invasa da spazzatura, piove all’interno, non c’è acqua, né corrente - spiega Sandro Russo, che in quel terribile giorno perse il padre Franceso - L’amministrazione comunale si era presa l’impegno di creare un comitato per rendere agibile il luogo con un intervento di manutenzione straordinaria.

Prospettavano anche l’ipotesi di creare un monumento nella piazza adiacente, ma dopo la passerella non abbiamo saputo più nulla a riguardo, sono scomparsi».

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Un dolore per i parenti delle vittime che oggi si aggiunge a quello della perdita. Quel 23 gennaio di un quarto di secolo fa una fuga di gas durante dei lavori stradali causò una terribile esplosione e la conseguente voragine. Da allora ha avuto inizio anche una battaglia di giustizia per il risarcimento dei parenti delle vittime.

«Anche sul fronte processuale noi familiari attendiamo ancora una parte dei risarcimenti - prosegue Sandro Russo - A 25 anni da quel giorno la cosa più triste è che si sta facendo finire la memoria di quelle persone che hanno perso la vita. Chiediamo solo un luogo di memoria dove poter andare a posare un fiore, è tutto quello che ci rimane».

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