Tumori al seno, a Napoli la vendita di beneficenza dell'Alts per il camper Donna

In prima linea il chirurgo Giuseppe D'Aiuto: "Con il ricavato saranno offerte visite gratuite"

Il Camper Donna dell'Alts
Il Camper Donna dell'Alts
di Ettore Mautone
Venerdì 18 Novembre 2022, 22:28
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A Natale regala la prevenzione: domenica 20 novembre dalle 11 alle 16 vendita di beneficenza a Napoli promossa dall’Alts (Associazione lotta tumori al seno) a favore del progetto “Camper donna” impegnato negli screening gratuiti. 

All’iniziativa, in programma all’Hotel Vesuvio sponsor dell’evento, partecipano il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore alle politiche sociali e alla scuola Lucia Fortini e Giuseppe D’Aiuto chirurgo senologo già primario del Pascale e da anni in prima linea nell’Alts per la prevenzione. «L’iniziativa di beneficenza è aperta al pubblico – avverte quest’ultimo - per tutta la giornata sarà possibile acquistare manufatti realizzati dalle volontarie dell’Associazione durante i laboratori di benessere. Il ricavato della vendita consentirà a tante donne di poter usufruire di visite senologiche gratuite a bordo del Camper Donna, l’unità mobile di senologia dell’Alts». 

Al termine della giornata sarà estratto a sorte un week end presso un noto albergo della costiera sorrentina. «L’escalation dei tumori al seno registrata in questi ultimi anni – aggiunge D’Aiuto – fa di questa malattia una priorità sociale cui non è possibile ulteriormente sottrarsi, né le istituzioni né la collettività. Nel mondo infatti ogni anno oltre 2 milioni di donne ammalano di tumore al seno ed è la principale neoplasia della donna anche nelle regioni del Sud. La pandemia ha ritardato molte diagnosi e quanto più tardive è la scoperta del tumore tanto meno guarigioni avremo mentre di contro una diagnosi agli stadi inziali assicura con la chirurgia la completa guarigione. I dati parlano chiaro aggiunge il Chirugo che continua ad operare in strutture private accvreditate -in Italia sono oltre 56.000 le nuove diagnosi per anno. Si stima che una donna su otto rischia di ammalarsi di cancro al seno nell’arco della propria vita. Una valutazione su tutte: in Italia 500 mila donne, circa, sono coinvolte in un percorso clinico terapeutico o comunque di follow-up per il tumore mammario. 
Stiamo facendo ancora molto poco e questo parametro costituisce il rischio peggiore per la popolazione femminile». 

L’Alts sul fronte della prevenzione lancia nuove sfide che nascono da una valutazione globale dei dati acquisiti dai recenti progetti socio-epidemiologici condotti finora. «Ricerche scientifiche validate da pubblicazioni e studi – continua D’Aiuto - considerano i tumori del seno una malattia che possiamo prevenire riducendo il proprio rischio del 40% attraverso percorsi di prevenzione multitasking innovativi». La conquista più significativa che ha radicalmente cambiato l’atteggiamento culturale in Senologia è una prevenzione centrata sulla persona.  Esistono tre considerevoli nuove motivazioni che connotano la dimensione del problem: la diffusione della malattia tra le donne, la recente rivoluzione scientifica e tecnologica e una forte domanda di salute da parte del mondo femminile. 

Dal 2000 ad oggi sono state visitate oltre 30 mila donne, il 45% per la prima volta, meno del 20% praticava la mammografia di screening abitualmente. «Ci sembra significativo – conclude D’Aiuto - che in quest’ultimo anno oltre mille donne hanno chiesto ed ottenuto presso l’Alts, un controllo al seno.

Solo nel mese di ottobre e in questo novembre il team di specialisti dell’Associazione ha eseguito centinaia di visite ed ecografie, test basici di orientamento alla prevenzione attraverso la valutazione del rischio personale. Le donne si può dire sono oggi più consapevoli ed emancipate rispetto alle problematiche dei tumori mammari e questo è un bene ma occorre spingere sul tasto della prevenzione primaria, quando il tumore non si è ancora sviluppato con una corretta alimentazione e stili di vita, e della prevenzione secondaria che tende a ottenere una diagnosi quanto più precoce è possibile per aumentare le possibilità di guarigione e anche quando la malattia è avanzata intervenire con le strategie giuste». 

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