«Turismo a Napoli: più cultura e meno fritture», l'appello dei comitati a Sangiuliano

La denuncia dell'associazione Nuove Socialità: «A Napoli solo zeppole e panzerotti»

L'appello dei comitati a Sangiuliano
L'appello dei comitati a Sangiuliano
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 11:03
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«Il turismo a Napoli? Solo zeppole e panzerotti». Salvatore Ronghi, presidente dell'associazione Nuove Socialità, ha organizzato una conferenza stampa ieri mattina per lanciare un'iniziativa che riesca a riportare a Napoli un'offerta turistica di qualità. Con Ronghi, presenti all'appuntamento, c'erano Luigi Rispoli per l'associazione Informazione Giovani Europa, Antonio Pariante del Comitato di Portosalvo e Nicola Perna dell'associazione «Carlo La Catena». Non solo un affondo contro le amministrazioni regionali e comunali, ma soprattutto la volontà di aprire un dibattito in città su come garantire un turismo di maggiore qualità all'ombra del Vesuvio. La conferenza si è svolta dinanzi alle mura perimetrali della stazione Bayard, capolinea di quella che fu la prima linea ferroviaria d'Italia, la Napoli-Portici, e oggi un simbolo di degrado e di abbandono del patrimonio artistico e culturale non solo di Napoli ma del Paese. L'area della stazione è stata recentemente sequestrata proprio a causa delle condizioni disastrose in cui versa. «Oggi - ha spiegato Ronghi, ex consigliere regionale di centrodestra - inizia un percorso per recuperare la cultura in questa città. Sessant'anni di giunta di centrosinistra hanno ridotto la cultura soltanto a un mercato per pochi ma la cultura a Napoli deve essere un mercato per tutti. Deve diventare un polo attrattivo per questa città, la cultura non può essere un polo solo per Firenze. Anche Napoli ha un patrimonio artistico da fare invidia al mondo, ma non è utilizzato perché le amministrazioni comunali preferiscono gli street food napoletano alle librerie».

Un tema, quello della scomparsa delle librerie in più punti della città che Il Mattino ha sollevato più volte nelle ultime settimane. «Anche per questo lo slogan che vogliamo lanciare con la nostra iniziativa - ha detto Ronghi - è meno friggitorie e più librerie. Chiediamo così al Comune di cominciare immediatamente ad emanare un decreto per evitare le trasformazioni di negozi storici in friggitorie. Non possiamo continuare a tenere il centro storico in queste condizioni». L'appello di Ronghi non si ferma a Gaetano Manfredi ma coinvolge anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Chiediamo - ha spiegato il presidente di Nuove Socialità - di creare immediatamente un fondo speciale straordinario per il supporto al circuito delle librerie».

L'idea degli ideatori di questa iniziativa è ricostituire i poli culturali che si erano sedimentati quasi naturalmente nel corso degli anni a Napoli, in particolare piazza Dante, Port'Alba, piazza Bellini, via San Biagio dei Librai. Tutti luoghi della città che un tempo erano ricche di librerie e centri di attrazione culturale, tutti posti oggi rimpiazzati da friggitorie, pizzerie e cicchetterie. «Il Centro Storico - ha sottolineato Pariante del Comitato di Porto Salvo - si sta trasformando in un fritto storico, per l'incredibile numero di queste attività commerciali che si stanno aprendo nei Decumani e che stanno degradando il sito Unesco e l'intera città. Negli ultimi quattro anni, a Napoli, hanno chiuso più di una trentina tra librerie e piccole case editrici; in particolare, la libreria storica Guida di Port'alba ha chiuso i battenti e in questa area, che era la strada delle librerie, ci sono numerosi locali sfitti che potrebbero trasformarsi anch'essi in friggitorie, gelaterie e centri scommesse, tradendo la sua vocazione culturale e degradandola sempre di più. Occorre intervenire con urgenza, anche attraverso una verifica della attuazione del Grande Progetto Centro Storico valorizzazione del sito Unesco, che appare inattuato, per porre fine al degrado e vincolando i locali commerciali ad attività culturali».

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I promotori hanno quindi lanciato un appello al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Intervenga lui - hanno detto gli ideatori di quest'iniziativa - affinché Napoli, attraverso la valorizzazione dei suoi beni culturali e delle sue eccellenze, torni agli antichi splendori». Quella di ieri è soltanto il primo evento che le associazioni hanno voluto lanciare, presto hanno annunciato ulteriori iniziative anti-degrado. 

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