L'intero centro storico della Napoli del boom turistico riceverà dalla Regione Campania la stessa cifra destinata, tra gli altri, all'«Associazione Italia Longobardorum, per il sito Longobardi in Italia. Luoghi del Potere chiesa di Santa Sofia a Benevento». Parliamo di 16mila euro più spiccioli, stanziati da Palazzo Santa Lucia per la manutenzione delle paline turistiche, che in città sono centinaia e per lo più completamente disastrate. La Regione ha stabilito che i 100mila euro annuali a disposizione per i cartelli delle info storiche siano suddivisi in «quote uguali tra i sei enti di gestione dei siti Unesco per motivi di efficacia ed equità - come si legge nel verbale della seduta del consiglio del 6 maggio - assegnando a ciascun ente di gestione la somma di euro 16.666,67 per annualità». La decisione è stata ufficializzata dopo un question time presentato dalla consigliera Marì Muscarà.
Senza nulla togliere alla preziosa chiesa di Santa Sofia, i cartelli di Napoli sono in totale emergenza.
Il caso paline è già scoppiato. Non è escluso che i siti con cartelli turistici già in buone condizioni possano installare qr-Code. Per Napoli, invece, 16mila euro saranno meno di gocce nell'oceano. «Nel capoluogo, epicentro del turismo regionale, con questi spiccioli non si riuscirà a rifare i cartelli di via Duomo», commenta Antonio Pariante del Comitato Portosalvo. «Dopo 2 anni di interlocuzioni tentate affinché, come prevede la legge, si determinassero criteri di accesso da parte degli enti, la risposta letta dall'assessore Marchiello è stata sbalorditiva. Nella difficoltà di proporre un avviso pubblico si propone salomonicamente di dare 16 mila euro per ogni sito. Ma certi siti non hanno bisogno di manutenzione e altri, come il centro storico, che con 16 mila euro non ci faranno niente. La giunta in quasi due anni non ha operato una ricognizione per valutare le reali necessità di interventi e concentrare fondi, lì dove è necessario. 300 mila euro in tre anni trasformati in micro-interventi. Non è possibile maltrattare in questo modo il patrimonio culturale più invidiato del mondo. Chiederò un incontro con De Luca perché questa situazione possa risolversi in altro modo».