Sono 12 donne, venite dall'Ucraina a Scampia, da un luogo in guerra a uno che cerca di rialzarsi. Vengono a portare un messaggio di pace tramite la musica: ieri la componente femminile della Kharkiv Philarmonic Chamber Orchestra è stata ospite della zona di Napoli che un tempo era simbolo di faide e oggi, anche grazie alla cultura, sta provando a cambiare volto. Nell'auditorium dell'istituto «Giovanni XXIII-Aliotta» si tiene un concerto dell'ensemble ucraino nato nel 2001 su impulso del maestro Yuriy Yanko: pace, speranza e futuro le parole d'ordine dell'iniziativa, che si svolge nell'ambito della rassegna «Scampia - Il progresso attraverso la Cultura», organizzata da Ancem - Associazione Napoli Capitale Europea della musica, diretta da Filippo Zigante, col sostegno del Comune di Napoli. Il programma della serata prevede brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Johannes Brahms, Edward Elgar e «Melody» del compositore ucraino Myroslav Skoryk. Il senso, invece, lo riassume la dirigente Maria Vorzillo: «Noi di un quartiere dove la sofferenza è di casa siamo pronti ad accogliere un popolo che soffre». E quindi, al di là della musica, il piatto forte diventa l'incontro tra le persone, con le storie degli elementi di una formazione che raccoglie ospitalità e gesti di solidarietà in giro per l'Europa. «Siamo solo donne perché agli uomini, poco tempo dopo l'inizio della guerra, è stato proibito di lasciare il Paese» dice Valentyna Chuyeshov che ha 32 anni e da due suona la viola per l'orchestra. «Sono rimasti a difenderlo, anche quelli come i musicisti che non hanno consuetudine con le armi. Perciò suoniamo per loro, che vorrebbero tanto ma ora non possono».
A differenza di altre musiciste che hanno scelto di non lasciare l'Ucraina, lei è lontana da Kharkiv da quando il conflitto è iniziato: gira con la formazione per l'Europa, appoggiandosi in Repubblica Ceca come residenza temporanea. «Era molto pericoloso lì, noi siamo a pochi chilometri dalle aree più calde». La città a cui è intitolata l'orchestra è nella zona orientale del Paese, molto vicina a Luhans'k e Donetsk e a una manciata di chilometri dal confine con la Russia. Deve essere terribile stare lontano dalla propria terra, sapendo di non poter tornare prima di un tempo indefinito, e proprio mentre si avvicina il Natale: «Mi manca la mia vecchia vita e sono in pena per tutti, amici e familiari, vicini e connazionali. Specie adesso che è inverno e da noi manca tutto, elettricità e riscaldamento». Non tutte le artiste hanno voglia di raccontare la loro storia.
E così tocca a chi ha esperienza: in un ensemble con componenti dai 21 ai 47 anni la veterana si chiama Iuliua Kvitsynska ed è il primo violino. Spiega il motivo per cui è importante continuare a suonare: «Lo facciamo per raccogliere soldi, ma anche per un motivo simbolico. Da sempre la musica è una forma di resistenza alla violenza, suonando portiamo avanti un messaggio di pace. Chi suona adopera un linguaggio universale, quello della fratellanza». Le artiste sono molto applaudite, in una sera di inverno nella periferia. Soddisfatto e commosso Zigante: «L'evento ha un'importanza artistica e morale, è un modo con cui la comunità di Scampia vuole essere vicina al popolo ucraino e a un ensemble che ha il compito di diffondere la cultura musicale ucraina».