Universiadi, è il gran giorno: il mondo guarda Napoli

Universiadi, è il gran giorno: il mondo guarda Napoli
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 3 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 17:11
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Con la torcia, che farà il suo ingresso al San Paolo alle 21, si aprono ufficialmente le Universiadi. Attese oltre 40mila persone per assistere alla cerimonia che, alla vigilia, si è caratterizzata per un certo nervosismo tra Regione e Comune. Vedremo stasera anche se il parterre istituzionale dovrebbe far desistere da qualsiasi incidente diplomatico.
 
«Per tutti è un'occasione preziosa, ed è per questo che è fondamentale che le istituzioni siano tutte unite e compatte. Non è il momento per le polemiche, ma di dare spazio alle gare», si raccomanda ieri il presidente della Camera Roberto Fico richiamando alla presenza stasera del capo dello Stato Sergio Mattarella. Oltre a lui il governo allo stadio di Fuorigrotta, fresco di restyling, sarà rappresentato dal vice premier Luigi Di Maio, dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti e da numerosi ministri che prenderanno posto accanto fra gli altri al presidente del Coni Giovanni Malagò. Non ci sarà invece il premier Conte.

Diciotto discipline sportive, tredici giorni di gare, una regione intera coinvolta, a partire dal capoluogo ed eventi in tutte le province. È la quinta volta che l'Italia organizza questo evento: la prima fu nel 1927, a Roma, quando la manifestazione si chiamava ancora «giochi universitari»; l'ultima in Sicilia, esattamente 22 anni fa. Ora Napoli dove ieri pomeriggio la fiaccola è stata accesa in piazza Municipio dal sindaco Luigi de Magistris che l'ha poi consegnata ai tedofori. E l'evento di stasera segna già sold out: biglietti esauriti da giorni ma la diretta di Rai2 consentirà di non perdere lo spettacolo in cui si esibiranno anche Malika Ayane, Andrea Bocelli ed Anastasio. Mentre in tribuna d'onore è attesa Noemi, la bimba di quatto anni ferita in un agguato a piazza Nazionale il 3 maggio scorso.

Per ora sembrano placate le polemiche di due giorni fa quando il sindaco de Magistris ha disertato la presentazione dell'evento sportivo davanti ai giornalisti di tutto il mondo. Un gesto istintivi e scomposto dopo un misunderstanding sui protagonisti della conferenza stampa. Più defilato il primo cittadino, più sotto i riflettori il governatore De Luca che rivendica di aver finanziato per intero l'evento. Da qui il gesto del sindaco che però, ieri mattina, in una conferenza stampa ha attaccato frontalmente Vincenzo De Luca. Anche per questo per stasera il protocollo degli interventi è rigidissimo e standardizzato sul protocollo internazionale. Con gli atleti pronti a sfilare al via del sindaco de Magistris che darà loro il benvenuto di Napoli prima dei discorsi ufficiali del governatore De Luca, del presidente Fisu Matytsin e della dichiarazione ufficiale di apertura dei Giochi da parte del presidente Mattarella.

Ma un'ultima coda di polemiche si registra ieri. Con il primo cittadino che da palazzo San Giacomo se la prende con De Luca paragonandolo al dittatore romeno Ceauescu. «Il 3 luglio stringerò la mano al presidente De Luca come faccio sempre, lo ringrazierò per quello che ha fatto affidandoci risorse pubbliche per la ristrutturazione degli impianti ma lo farò nella misura corretta perché alcune cose potevano essere fatte prima e meglio. Ma - attacca - chi ha i soldi non può pensare di tenere sotto scacco la città». E rivendica come «Napoli è stata scelta dalla Fisu non perché qualcuno ha agitato il portafogli personale come un emiro ma perché dal 2011 a oggi l'immagine della città a livello internazionale è cambiata». Ma de Magistris non poteva, infine, levarsi un ultimo sassolino dalla scarpa per i maxi cartelloni, affissi da mesi nel centro città, con cui palazzo Santa Lucia rivendica il proprio impegno finanziario. «Di fronte a questi manifesti Ceauescu sembra quasi un umile democratico di quartiere. Avrei voluto vedere manifesti di Napoli 2019 a Berlino, Londra o Parigi, invece abbiamo questi manifesti che ci ricordano chi mette i soldi. Daremo una targa a questa persona, diremo che ha messo i fondi europei».

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