Via Petrarca, lo chalet dissequestrato diventa una discarica

Via Petrarca, lo chalet dissequestrato diventa una discarica
di Francesco De Luca
Martedì 30 Giugno 2020, 10:00
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Era il ritrovo preferito da vip e calciatori, neanche un posto libero durante i week-end. Da tredici anni lo chalet La Terrazza in via Petrarca è una struttura abbandonata. Anzi, una discarica a cielo aperto, frequentata solo da barboni, tossicodipendenti e ladri di ferro. Il locale venne chiuso nel 2007: area sequestrata per un abuso edilizio. Dopo un contenzioso con il Comune, portato avanti dal professore Felice Laudadio e dall'avvocato Salvatore Pane, il tribunale ha disposto il dissequestro nel 2018 e i proprietari Antonio e Salvatore Fantini avevano subito presentato ai tecnici di palazzo San Giacomo un progetto per la riqualificazione dell'area, d'intesa con la Soprintendenza, e la riapertura della struttura. Da oltre un anno è calato il silenzio su questa proposta né, come era stato ipotizzato dal Comune, è stata indetta una gara per la concessione. «Incomprensibilmente non ci sono state risposte alle nostre proposte nonostante il titolare abbia offerto anche la disponibilità a partecipare a una gara ad evidenza pubblica» spiega il professore Laudadio, docente di diritto amministrativo e già assessore comunale nella giunta Iervolino.
 

Aggiunge Laudadio: «Siamo sorpresi per questo atteggiamento, perché da tempo la situazione si è sbloccata, ma il Comune è fermo e così non incassa canoni demaniali dal vecchio proprietario o da altri. Considerando che il canone era di 90mila euro annui si può stimare in dieci anni un danno erariale di circa un milione. La struttura di via Petrarca versa in pietose condizioni ma il punto non è soltanto questo. La pandemia ha messo a rischio posti di lavoro e flussi turistici: la riapertura di un locale come La Terrazza garantirebbe un adeguato livello occupazionale, con 39 dipendenti in attività, e la città ritroverebbe un importante punto di accoglienza per i napoletani e i turisti. Siamo davanti a un evidente errore gestionale da parte del Comune e alla negligenza della macchina burocratica». La vicenda del locale di via Petrarca si sarebbe bloccata, dopo alcuni colloqui tra le parti oltre un anno fa, anche perché vi sono stati avvicendamenti tra i dirigenti di palazzo San Giacomo.
 

Subito dopo il dissequestro dell'area di via Petrarca c'erano stati appunto confronti tra i tecnici del Comune e i professionisti di fiducia di Antonio Fantini, imprenditore che da tempo ha trasferito le proprie attività nel settore della ristorazione a Milano. «Ma il rapporto con Napoli è rimasto saldo e la riapertura del locale resta un mio obiettivo nonostante tutte queste difficoltà. Abbiamo atteso con fiducia un concreto segnale da parte del Comune dopo che il sindaco de Magistris aveva pubblicamente assicurato, oltre un anno fa, il proprio interessamento. Da parte nostra c'è tutto l'impegno per riqualificare La Terrazza e riassumere i dipendenti, restituendo a Napoli una location che potrebbe anche fare alleggerire il peso della movida nel centro della città. Sarebbe un importante segnale per Napoli ma oggi questa struttura è il simbolo di un gravissimo degrado» sottolinea Fantini. 
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