Vigilia di Natale nel caos, i commercianti di Chiaia: «Alcolici in vendita solo dopo le 17»

Vigilia di Natale nel caos, i commercianti di Chiaia: «Alcolici in vendita solo dopo le 17»
di Valerio Esca
Mercoledì 13 Dicembre 2017, 12:57
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Somministrare alcolici soltanto dopo le 17 e impedire agli avventori di consumarli all'esterno delle attività. Il 24 dicembre si avvicina e la battaglia contro il brindisi-selvaggio ai baretti, è cominciata. Dopo il grido d'allarme dei residenti di Chiaia, a prendere carta e penna questa volta sono i commercianti di via Cavallerizza, piazzetta Rodinò e via Bisignano. Ben 42 le attività che hanno sottoscritto una lettera inviata al prefetto Pagano, al questore De Iesu, al sindaco de Magistris, al presidente della prima Municipalità de Giovanni e al presidente del comitato Chiaia viva e vivibile Rodinò. «Da tre anni a questa parte - dicono i titolari delle attività - il 24 dicembre, siamo costretti a barricarci nei nostri locali a causa della moltitudine di persone che affolla la zona, già in mattinata, unicamente per bere. Questo chiaramente crea un notevole danno alle nostre attività».

I commercianti di Chiaia, calcoli alla mano, evidenziano come in questi ultimi tre anni abbiano subito «un calo delle vendite, nella giornata che dovrebbe rappresentare il culmine delle spese per le festività natalizie, superiore al 50 per cento». «Di fatto - si legge ancora nella lunga lettera - viene impedito ai clienti di raggiungerci e di poter svolgere gli acquisti in tranquillità». Spostano poi l'attenzione sul problema sicurezza: «La quantità di gente che occupa la zona, principalmente bevendo alcolici in strada, è tale da non consentire alcun controllo. Ciò favorisce un clima di gran confusione che giova solo a pochi, ma che al tempo stesso penalizza fortemente la maggior parte delle altre attività, creando un notevole danno all'economia della nostra zona».

Ci tengono però a sottolineare come non «ci sia alcuna intenzione di penalizzare le altre attività (i baretti, ndr), che - rimarcano - certamente hanno il diritto di svolgere il proprio lavoro, ma nel rispetto delle altrui esigenze, ma soprattutto nell'osservanza di regole, legalità e buon senso».
 
Insomma, nessuna faida tra i commercianti. Avanzano infine due proposte: «Basterebbe che il giorno 24 fosse concessa a queste attività l'apertura, o per lo meno l'abilitazione a somministrare alcolici, solo dopo le 17, orario in cui generalmente, in quel particolare giorno, le attività commerciali chiudono anticipatamente. Inoltre rimarchiamo l'opportunità che la somministrazione avvenga rigorosamente all'interno dei locali e non al di fuori degli stessi, come invece accaduto nelle ultime stagioni». Intanto ieri pomeriggio, nella sede del Pd di Chiaia, si è tenuto un lungo dibattito sulla movida, al quale hanno preso parte i comitati di residenti, associazioni civiche e il deputato napoletano del Pd, nonché consigliere comunale, Valeria Valente. «È necessario iniziare a definire le zone della movida - propone la Valente - individuandone le diverse specificità e caratteristiche per poi disciplinarle, attraverso singole ordinanze, in maniera diversificata e appropriata. Definire, dunque, un vero e proprio piano strategico della città per il divertimento e il tempo libero, diventa il primo passo per avviare un percorso virtuoso della movida. E farlo chiamando in causa, attraverso un vero e proprio contratto sociale, i diversi soggetti interessati. Questo è sicuramente il modo migliore per garantirne l'efficacia e la sostenibilità. Così si affrontano veramente i problemi della città - incalza la deputata e consigliera Pd - non limitandosi ad inutili e superficiali ordinanze, come quella del sindaco, che scontentano tutti senza affrontare davvero nessuna questione. C'è bisogno, dunque, di politiche urbanistiche e sociali nuove, che abbiano come obiettivo quello di contemperare le funzioni turistiche e commerciali di alcuni quartieri».
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