«Al Vomero la gente ha paura ma non cederemo alla camorra»

«Al Vomero la gente ha paura ma non cederemo alla camorra»
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 2 Settembre 2022, 10:24
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«La sicurezza dei cittadini viene prima di ogni cosa. È per questo che a breve convocherò la conferenza dei capigruppo per fissare una seduta monotematica della Municipalità Vomero e Arenella sugli allarmi che quest'estate hanno interessato la zona collinare. Ormai il livello di percezione della sicurezza nelle nostre strade si è abbassato in maniera preoccupante». Alla ripresa delle attività istituzionali, la presidente della Quinta Municipalità, Clementina Cozzolino, non ha perso tempo, decidendo di dare assoluta priorità ad una convocazione del parlamentino per discutere di sicurezza e legalità.

Presidente, è preoccupata?
«I segnali che si sono susseguiti in questi ultimi mesi indicano una escalation di episodi anche molto gravi.

Il nostro territorio non deve diventare terreno di conquista per la camorra e la delinquenza comune. Per questo la Terza Commissione, presieduta da Nunzia Di Savino si è già riunita iniziando a discutere di questi temi. Ora è venuto il momento di dedicare una seduta plenaria del Consiglio di Municipalità, ed è pronta a ripartire anche la Consulta per la Legalità, che avrà finalmente anche una sede operativa nella Sala Falcone e Borsellino, presso l'edificio di via Giacinto Gigante. Voglio ricordare che la Consulta, durante la scorsa consiliatura, ha prodotto ben 23 istanze, tante, a dimostrazione del fatto che si tratta di un organismo che funziona e lavora egregiamente».

Che cosa serve in questo momento per ridare sicurezza e tranquillità a chi vive nei due auartieri collinari?
«Una rete di protezione territoriale. Questo vuol dire, da un lato un rapporto sempre più diretto e stretto con i residenti e gli operatori economici e commerciali; e dall'altro una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Servono più aggregazione e sinergie tra tutti i soggetti in campo».

Un anno dopo un analogo raid armato, si è tornato a sparare all'Arenella, sempre nella stessa strada, via Bernardo Cavallino. Che cosa sta succedendo?
«Come ha ricordato, anche l'anno scorso - sempre d'estate, a luglio - ci fu un minaccioso attacco armato contro un negozio. Adesso si sono ripresentati, con la stessa protervia, con uguale prepotenza e direi anche con uno sfacciato senso di impunità, prendendo di mira le vetrate di una pizzeria. Questa serie di episodi è veramente preoccupante. E poco importa se quei colpi di pistola siano stati esplosi a mezzanotte: si tratta di fatti di una gravità assoluta, e non vogliamo che si possa verificare un'altra tragedia, dopo quella della povera Silvia Ruotolo».

C'è la camorra dietro quest'ultimo raid?
«Questo non posso dirlo, lasciamo che le forze dell'ordine svolgano le indagini. Di fatto il rischio è più che concreto, e noi abbiamo il dovere di innalzare il livello di attenzione».

Prima faceva riferimento alla percezione di sicurezza che su questa parte di città sarebbe calata tra la gente. Che cosa alimenta questa paura?
«Ripeto quello che ho già chiesto anche al prefetto e all'assessore comunale De Iesu, di recente: al Vomero come all'Arenella serve una più robusta presenza di forze dell'ordine e di polizia locale. Purtroppo oggi si avverte una carenza di divise sul territorio. Ci sono zone di grande criticità anche se guardiamo agli impianti di videosorveglianza, a cominciare dal Rione Alto, come la zona dei Camaldoli, oggi completamente abbandonata».

Ma poi serve anche un senso civico e di responsabilità collettivo. I cittadini devono essere protagonisti della loro sicurezza, non crede?
«Certo. Per questo è sempre giusto e opportuno ricordare l'importanza della denuncia. Denunciare è fondamentale, come lo è poi non far sentire soli e abbandonati chi trova il coraggio di denunciare i torti subìti».

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