Un baratro che è appena, però, la punta dell'iceberg di una situazione complicata già solo da ricostruire. I fatti: nel Rione Lauro a Fuorigrotta si apre una mega voragine tra i palazzi che accolgono 850 famiglie, un'automobile ci finisce dentro. A bordo una famiglia con bimbo piccolo che per miracolo non riporta ferite. La conseguenza è un intero Rione senza acqua, perché il disastro sarebbe stato provocato da un'infiltrazione d'acqua. L'indomani, il grosso viene riparato e a restare a secco, con 32 gradi all'ombra, sono nove palazzine; sei le famiglie sgomberate. Ma a sentire i residenti, tutto partirebbe da una società di cablaggio di fibra ottica. Tre giorni dopo, c'è rabbia in via Leopardi: «Ci sono palazzine sgomberate da mesi per i disagi e i dissesti alle strade». A confermare le dichiarazioni dei residenti, a proposito dei sospetti su lavori realizzati un anno fa, è la consigliera della X Municipalitá Edvige Mariani, presidente Commissione Viabilità, Traffico e Sicurezza: «Di norma le autorizzazioni passano in commissione, verificheremo. D'altronde questo è un parco privato».
Ed eccolo il nodo ancora più intricato di questa vicenda: il Rione Lauro non afferisce al Comune di Napoli perché appunto privato ma, cosa quantomeno singolare, non c'è un amministratore. La domanda è allora: senza un rappresentante legale, chi ha autorizzato i lavori che potrebbero aver provocato questo genere di dissesto? Stando a voci municipali che ci tengono a restare anonime, a lamentarsi sarebbero solo i residenti onesti, mentre il Rione Lauro sarebbe popolato da cosiddetti capibastone che trarrebbero vantaggi da presunti accordi sottobanco. Questo ciò che ne emerge, in attesa di una replica da parte della società. Ma non finisce qui. Infatti, è sulla natura giuridica del Rione Lauro che verte l'altra parte della questione: i lavori di riparazione in atto, quelli che dovrebbero restituire un volto sono stati autorizzati all'Abc dalla Prefettura di Napoli, ma «non è il Comune ad essere responsabile», sostiene l'assessore della X Municipalità Oreste Milano, con delega ai lavori pubblici, «e infatti aspettiamo le varie autorizzazioni prefettizie per andare avanti». Ma chi copre (o dovrebbe coprire) allora i costi? «In teoria i condomini - spiega Milano -, ma essendo un rione privato senza amministratore, non si individuano le 850 famiglie e non si può fare una ripartizione». E quindi? «Quindi, saranno fatti i lavori ma non ci sarà modo di rivalersi sulle 850 famiglie. E probabilmente alla fine sarà il Comune a sostenere le spese».