Napoli in zona gialla, i ristoranti riaprono solo per 48 ore dopo settimane di stop: «Lo facciamo per i nostri dipendenti»

Napoli in zona gialla, i ristoranti riaprono solo per 48 ore dopo settimane di stop: «Lo facciamo per i nostri dipendenti»
di Oscar De Simone
Giovedì 7 Gennaio 2021, 16:57 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:22
3 Minuti di Lettura

È stata una riapertura a singhiozzo quella dei ristoranti napoletani che questa mattina, per effetto della zona gialla, hanno accolto nuovamente i clienti. Un primo giorno, dopo settimane di stop, che però non cambia molto. Solo oggi e domani infatti, sarà consentito sedersi ai tavoli dei locali che già sabato e domenica – per il ritorno in zona arancione – torneranno al delivery. Solo 48 ore di normalità dopo uno stop che ha messo l'intera categoria in ginocchio. Dal centro storico al lungomare, dove si contano ancora i danni della mareggiata dello scorso 28 Dicembre, i ristoranti e le pizzerie aperte vedono un timido raggio di luce. 

«Non è facile avviare un ristorante dopo tutto questo tempo – afferma il presidente Fipe Confocmmercio Campania Massimo Di Porzio – e per soli due giorni.

I costi sono tanti e, come succede sempre più spesso da un anno a questa parte, superano di gran lunga i guadagni. D'altronde però è necessario riaprire. I clienti lo richiedono ed abbiamo dato prova di non essere vettore di contagio, grazie alle misure di prevenzione prese dalla fine del primo lockdown. È necessario riavviare il motore dell'economia che soprattutto per i nostri ragazzi, si è fermato da un anno a questa parte». 

Video

Chi ha deciso di riaprire per le prossime 48 ore, lo ha fatto prima di tutto per i propri dipendenti. Per tutto il personale da troppo tempo in cassa integrazione e che ancora fatica a credere nel futuro. «I soldi che arrivano ai nostri dipendenti – dichiara il ristoratore Roberto Biscardi – sono pochi e del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze delle famiglie che hanno a carico. Ecco perchè abbiamo deciso di richiamare tutti per questi due giorni di attività. Perchè anche per noi è difficile decidere chi deve lavorare e chi no. Non sono decisioni facili da prendere e non vogliamo più trovarci in questa situazione. La politica nazionale e locale deve capire che nei nostri ristoranti c'è sicurezza e nessuno infrange le regole. Oggi siamo felici di riaprire ai nostri clienti che, seppure con un tempo non adatto ad uscire, ci sono venuti a trovare per dimostrarci vicinanza e solidarietà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA