Il 118 a Napoli ha solo otto ambulanze: i mezzi con pochi medici a bordo

Il 118 a Napoli ha solo otto ambulanze: i mezzi con pochi medici a bordo
di Ettore Mautone
Giovedì 15 Luglio 2021, 23:04 - Ultimo agg. 24 Marzo, 11:27
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Naviga in acque difficili il servizio 118 in città: alle croniche carenze di medici formati per l’emergenza e urgenza (ne sono stati persi 20 nell’arco di pochi mesi) dallo scorso ottobre si è aggiunta la grave difficoltà di alcune delle Croci che svolgono il servizio in convenzione con la Asl Napoli 1 (in particolare Croce Rossa e Bourelly) che da ottobre scorso non sono state più in grado di fornire infermieri a bordo dei mezzi di soccorso. La presenza del solo autista e di un cosiddetto soccorritore (ossia un “laico” volontario senza formazione sanitaria specifica) ha impedito l’utilizzo di diverse unità mobili. In pratica dalle 18 ambulanze previste in altrettante postazioni, quasi mai si va oltre le 8 o 10 di cui poche di tipo A medicalizzate e le altre tutte di tipo B con infermiere e autista.

«Per fronteggiare questa situazione - avverte Giuseppe Galano, responsabile della centrale del 118, leader del sindacato anestesisti - ho dovuto delocalizzare tutti i medici della postazione Chiatamone inserendoli nei turni di Scampia, Ponticelli, Pianura sospendendo la postazione di Piazza Carlo Terzo.

Siamo in gravi difficoltà. In questi giorni le defezioni cresceranno ancora con l’attribuzione delle zone carenti della medicina generale e delle guardie mediche. Molti dottori del 118 sono convenzionati e dunque hanno facoltà di andare via per svolgere un altro lavoro sul territorio. Ritmi e condizioni di lavoro oggettivamente usuranti facilitano la fuga». 

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In questo scenario si inserisce un ulteriore tassello di difficoltà: il 26 giugno scorso la Asl Napoli 1 ha pubblicato un bando per l’affidamento del servizio di trasporto sanitario primario e per l’emergenza territoriale del 118 in città. «La procedura - scrive il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli in una nota inviata al prefetto Marco Valentini - sarebbe stata conclusa con l’aggiudicazione dell’appalto ad una associazione di imprese composta da “First Aid” e le società “Rti Heart Life Croce Amica” e ad “Italy emergenza Cooperativa sociale. La società First Aid - aggiunge Borrelli - risulta coinvolta in alcune inchieste della Guardia di Finanza riguardanti analoghi appalti in altre regioni. Intanto alcune società (tra cui quelle che attualmente coprono il servizio in proroga che hanno partecipato alla gara indetta dalla Asl) - hanno annunciato e presentato ricorso al Tar contro l’aggiudicazione riscontrando gravi violazioni di legge”. Va detto che l’aggiudicazione della gara allo stato non è stata confutata da alcuna interdittiva. Borrelli su queste premesse, chiede al Prefetto un intervento chiarificatore affinché venga assicurata la correttezza delle procedure della gara onde evitare lunghi contenziosi legali. 

Sull’altro fronte una nota dell’ufficio stampa delle ditte vincitrici punta il dito sul fatto che “Comitato Cri Napoli, Bourelly srl siano attualmente sottoposte a verifica “per gravi inadempienze e disservizi a causa dell’utilizzo di ambulanze vecchie e malandate, soccorritori al posto degli infermieri, cittadini lasciati alle cure di personale inadeguato e impreparato ad affrontare i rischi delle emergenze e danni erariali già accertati”. Il giudizio di merito del Tar è atteso a giorni, la Asl Napoli 1 ha avviato un procedimento di verifica su tutti i contendenti. 

Uno stallo che colpisce il trasporto sanitario primario in città per dodici postazioni in convenzione non medicalizzate e tre postazioni h 12 sempre di tipo tipo B per il trasporto secondario, per sei ambulanze per i dializzati dell’Asl Napoli 1 Centro. Il Tar dovrebbe essere alle battute finali. «Su tutti gli aspetti in gioco va fatta chiarezza - conclude Borrelli - è vero che la giustizia deve fare il suo corso ma è necessario che questa gara sia aggiudicata in tempi ragionevoli». E sul 118 si innesta anche la interminabile vicenda della richiesta di restituzione, ai medici del 118 della Asl Napoli 2 nord, di indennità contrattuali messe in discussione dalla Corte dei conti. Vicenda che sembrava superata con la chiusura a giugno di un nuovo accordo regionale a ristoro delle indennità perse e con l’approvazione della legge del 21 maggio scorso che stabilisce che le somme corrisposte ai medici fino al 31 dicembre 2020 non debbano essere restituite.

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