Ponti Rossi: 500 Firme per
riaprire i poliambulatori

Ponti Rossi: 500 Firme per riaprire i poliambulatori
di Maria Pedata
Martedì 13 Febbraio 2018, 17:43
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“Chiuso il Pronto Soccorso del San Gennaro nella popolare Sanità  e con lui  le strutture Asl ai Ponti Rossi dove si fanno vaccinazioni e controlli sulla salute  agli abitanti del nostro territorio, è allarmante”. Lancia l’appello il consigliere della III Municipalità, (Stella San Carlo – Arena) Ciro Esposito, tra le mani i fogli con ben oltre  cinquecento firme dei residenti che chiedono al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, di far riaprire il nosocomio e i poliambulatori. Rispolvera la questione sollevata  diversi  mesi fa dagli abitanti del vasto territorio del centro antico partenopeo.  “Dopo le nostre proteste non è accaduto nulla, chi  abita alle Fontanelle o altrove   e si sente male dovendo attraversare la città,  rischia di morire prima di   raggiungere il Loreto Mare, il Cardarelli o il Pellegrini”,   dichiara Esposito. In seguito  alla razionalizzazione delle Unità operative semplici e complesse di Asl e ospedali campani,  gli effetti sembrano ricadere sulla pelle dei  cittadini, soprattutto su quella fetta di  nuclei familiari formata da anziani e bambini, diversamente abili, persone  che hanno bisogno di assistenza continua e di vaccinarsi periodicamente. A raccontarne  il disagio sono i familiari che protestano da anni   per la chiusura del Pronto Soccorso del San Gennaro dove ha perso nel tempo i suoi reparti più importanti, dalla Maternità a quello di  primo soccorso per essere trasferiti  all’Ospedale del Mare di Pontecelli.  Un altro caos  è scoppiato per le famiglie di Capodichino e dintorni quando sono stati chiusi  i poliambulatorio di via Antonio Sogliano e quello di via Carlo De Marchi ai Ponti Rossi, dove esisteva    un centro  vaccini e   un consultorio familiare,  adesso il personale  è stato trasferito in via Pietravalle nella zona dei Colli Aminei.  “Abbastanza lontano, direi, inizialmente gli impiegati e i medici dovevano essere trasferiti al Leonardo Bianchi, questa destinazione sarebbe stato il male minore, ma non è andata cosi - spiega il consigliere della III Municipalità – Non possono essere delocalizzati i  servizi essenziali per i cittadini. Vogliamo riposte e soluzioni quanto prima”.
 
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