Isis, la procura apre un'inchiesta sul terrorista che ha studiato a Napoli

Isis, la procura apre un'inchiesta sul terrorista che ha studiato a Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 3 Marzo 2015, 08:49 - Ultimo agg. 08:56
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Di lui si sa poco e niente, ma quel poco basta oggi ad alimentare più di un sospetto. Ha 37 anni, origini algerine e quasi sicuramente anche un passaporto francese. È stato iscritto a Napoli all'università Orientale di Napoli, ma non c'è più alcuna prova della sua presenza nel capoluogo campano. Da Napoli a Milano, e poi ancora a Roma, prima di far perdere ogni traccia. Potrebbe non essere più in Italia K.H. (queste le iniziali del suo nome), l'autore del testo pubblicato on line su diversi forum jihadisti dal titolo «Lo Stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare»: qualcosa di molto simile ad un manuale di chiara ispirazione integralista islamica destinato a fare proseliti e a formare combattenti dell'Isis.



La notizia è stata pubblicata ieri dal «Tempo» sulla base di informazioni apprese da fonti interne alla comunità islamica italiana. L'uomo «già da giovanissimo ha abbracciato i dettami del Jihad e oggi si è schierato con l'Isis per curare la parte propagandistica del Califfato». Dall'inchiesta emergerebbe anche che il franco-algerino ha lasciato tracce anche nella capitale e a Milano, dove «certamente ha attivamente frequentato alcune moschee». Un fatto è certo: chi ha tradotto i testi dell'Isis conosce BENE la lingua italiana.



E non è finita: K.H. potrebbe essere partito per la Libia per unirsi alle bande che infestano il Paese maghrebino rendendo ancora più caotica e ingestibile una situazione di per sé già molto torbida. Il terrorista si sentiva braccato dalle forze dell'ordine anche perché in passato era finito sotto osservazione per aver già tentato di mettere insieme una specie di pamphlet dedicato ai convertiti e ai simpatizzanti dell'Islam, in cui proponeva una visione estremista del Corano. Chiaro, dunque, l'identikit: siamo di fronte ad un uomo acculturato, spregiudicato e soprattutto intriso di radicalismo religioso islamico.



Già scattate le indagini per dare un volto al 37enne franco-algerino. Primi passi investigativi, anche se intorno a quest'uomo restano ancora molti dubbi e tante nebbie. Tra le Questure mobilitate nelle indagini da oggi c'è naturalmente anche quella di Napoli. La Digos, che insieme con il Ros dei carabinieri effettua un costante monitoraggio, ha già fatto scattare i primi accertamenti. Gli investigatori partenopei sono tuttavia propensi a ipotizzare che l'autore della traduzione di quella sorta di «manifesto» che incita all'odio religioso e alla guerra santa in nome di Allah abbia da tempo tagliato ogni radice che lo collega al capoluogo campano. Anche perché - e questo pure ha un peso nella valutazione complessiva delle cose - pur essenso di origini nordafricane il 37enne godrebbe di cittadinanza e passaporto francese.



Ma che cosa rischierebbe, eventualmente, il terrorista? Qualcuno fa notare che il recente decreto legge numero 7 del 2015 - che ha introdotto le misure urgenti per il contrasto del terrorismo anche di matrice internazionale - poco o nulla dice in materia repressiva rispetto a chi compie propaganda, anche sul versante dell'integralismo eversivo di chiaro stampo religioso. E tuttavia nei confronti di chi inneggia all'omicidio e agli attentati si potrebbe pur sempre profilare l'apologia di reato.



Insomma nulla può né deve essere lasciato al caso, e per questo a breve una informativa dettagliata sulla identità e sul ruolo reale di quest'uomo potrebbe essere spedita ai magistrati della Procura antiterrorismo di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. La cautela e il riserbo restano massimi, anche perché il momento è troppo delicato per poter consentire di alimentare inutili allarmismi. Proprio a Napoli sono in corso, sia in Prefettura che su un tavolo parallelo che vede impegnate anche le forze di sicurezza del Vaticano, i lavori di preparazione del grande piano per la sicurezza che scatterà in occasione della visita di Papa Francesco, il prossimo 21 marzo. Ormai mancano pochi giorni a questo appuntamento e l'attenzione resta massima.