A 13 anni ospite di una comunità subisce violenza dal responsabile

A 13 anni ospite di una comunità subisce violenza dal responsabile
di Marco Di Caterino
Domenica 15 Luglio 2018, 13:12
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Ancora un'orribile storia di pedofilia che si consumata nell'area a Nord di Napoli. Nell'ultima settimana si è registrata la conferma all'ergastolo per Raimondo Caputo, l'orco assassino di Fortuna Loffredo,la bimba di 6 anni del parco Verde di Caivano, abusata e uccisa la mattina del 24 giugno del 2014; l'arresto di un pregiudicato 55enne di Caivano per violenza sessuale nei confronti di una bambina di 9 anni, e ieri mattina sono scattate le manette per un 60enne di Cardito. L'uomo, responsabile di una Comunità che accoglie minori in difficoltà, ha abusato più volte di un tredicenne affetto da disturbi psicologici e con alle spalle una famiglia difficile, sia quando il ragazzino era ospite della struttura, sia quando il minore aveva fatto rientro in famiglia.

Una storia orribile, accaduta in un luogo dove un ragazzo già segnato da storie terribili dovrebbe sentirsi al sicuro.. In ece in questo caso si è trovato di fronte un vero e proprio «orco», che lo ha trascinato in una spirale di violenze e sofferenze fisiche e mentali senza fondo. L'uomo è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Napoli, che ha eseguito un'ordinanza di carcerazione ai domiciliari disposta dal gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta del pubblico ministero Diana Russo, sezione fasce deboli della Procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco. Questo tipo di reato nelle zone di competenza della Procura ( 19 comuni in provincia di Napoli, 19 nel Casertano) è pericolosamente aumentato. Quello che più ha colpito in questa ennesima brutta storia è il profilo dell'«orco», rappresentante legale della Comunità in provincia di Napoli, dai modi gentili e cortesi, affabile con i minori a lui affidati, tanto da guadagnarsi quasi sempre la fiducia di questi ragazzini oppressi già da gravi problemi personali, giudiziari e famigliari.

Quell'uomo «buono» in realtà nascondeva un lato oscuro e tesseva la sua trappola per i ragazzini più deboli e in difficoltà, li sondava, come ha fatto per il tredicenne, particolarmente bisognoso di affetto e di una guida adulta, di una figura paterna. Un assedio per la futura vittima, che con il passare dei giorni si arrivata a fidarsi di quel «direttore» dall'espressione così dolce e rassicurante. E alla fine l'uomo ha abusato del ragazzino, che per lo choc non ha avuto il coraggio di raccontare nulla. Un peso insopportabile che lo reso ancora più debole, pensava di essere lui quello che aveva sbagliato. Il ritorno in famiglia, ancora afflitta da varie criticità di relazione, gli è sembrato una sorta di fuga dall'inferno. Una sensazione che è durata pochi giorni. Perché l'«orco» è ritornato alla carica, facendo ripiombare il ragazzino in quella oscena spirale di terrore. Dalle investigazioni degli agenti della squadra mobile della questura di Napoli, sono emerse con estrema chiarezza tutte le modalità con le quali l'uomo nel corso del tempo è riuscito a conquistare la fiducia e l'affetto del minore, carpendone cosi la buona fede. Da ieri per il ragazzino l'incubo dovrebbe essere finito.
 
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