Non c’è stato nulla da fare per le famiglie Ciotola che, da questa mattina stanno assistendo all’abbattimento della loro villa in via Masseria Grande, nel quartiere Pianura. Mattone dopo mattone, un pezzo di vita viene mandato in macerie dalle ruspe che continuano instancabili il loro lavoro.
Pianura conosce bene la parola “abusivismo”, molte, troppe case, sono state costruite senza ci fossero i criteri per farlo, proprio come la casa di Antonella e Luigi Ciotola, costruita dal padre nel lontano 2001. Una villa su due piani, due appartamenti per due nuclei familiari con due figli piccoli ciascuno; in un viale privato circondata da altre abitazioni, ma con un vincolo paesaggistico che la inserisce di fatto nella lista nera delle abitazioni da abbattere.
Lo scorso martedì, alle 8:30, le famiglie Ciotola si sono ritrovate circondate dalle forze dell’ordine con l’obbligo di sgombrare immediatamente le abitazioni.
«Non ne sapevamo nulla, ce li siamo trovati davanti al cancello, i bambini si sono spaventati», così riferisce Antonella, che si è trovata costretta a raccogliere tutti i suoi affetti il più in fretta possibile per lasciare l’appartamento con il resto dei cari.
Questa mattina, sostenuti dall’Associazione “Casa Mia”, da amici e dalle persone della zona, una protesta sembrava l’ultima speranza di poter cambiare quella drastica decisione.
Tra la folla che grida “Vergogna”, qualcuno si sente male e, mentre si soccorrono i più deboli, inesorabile arriva il momento dell’abbattimento.
Al momento le due famiglie sono state accolte presso parenti che vivono nelle zone adiacenti.
Antonella e Luigi Ciotola ormai si sono rassegnati e sanno che adesso dovranno ricominciare altrove. Pianura sembra essere ancora lontana dalla parola tranquillità.