Abusi su una 17enne alla fermata del bus nel Napoletano: «Nessuno mi ha aiutata»

Abusi su una 17enne alla fermata del bus nel Napoletano: «Nessuno mi ha aiutata»
di Dario Sautto
Martedì 25 Ottobre 2022, 09:08 - Ultimo agg. 26 Ottobre, 07:31
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Era alla fermata dell'autobus per andare a scuola, in pieno centro, in una strada affollata, ma nessuno l'ha aiutata a sfuggire alle terribili attenzioni di un 25enne. Ad appena 17 anni, la studentessa di una scuola superiore stabiese ha provato a sottrarsi dalle grinfie di quell'uomo, rifiutando quelle avance spinte e riuscendo a fuggire dopo essere stata molestata sotto gli occhi di decine di testimoni. La storia arriva da Castellammare di Stabia, dove ieri mattina i carabinieri della stazione di Boscoreale hanno arrestato per violenza sessuale aggravata L.G., 25enne già noto alle forze dell'ordine e con un precedente molto particolare: nel 2018 era stato arrestato con l'accusa di aver picchiato almeno quattro anziani stabiesi a colpi di spranga per un assurdo «gioco» di violenza noto sul web come «knockout game».

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L'ordine di arresto è stato firmato dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, a chiusura di delicate e complesse indagini condotte dai carabinieri della stazione di Boscoreale, con il supporto dei colleghi della stazione stabiese. I fatti si sarebbero verificati in pieno centro a Castellammare, nei pressi di una delle più affollate fermate dell'autobus del centralissimo viale Europa, in una mattinata di aprile. La vittima è una 17enne residente a Boscoreale che, subito dopo i fatti, in lacrime ha chiesto l'intervento del papà che l'ha soccorsa e accompagnata immediatamente in caserma per sporgere denuncia.

«Nessuno mi ha aiutata, eppure c'era tanta gente» ha detto la ragazza in lacrime nel corso del suo terribile racconto. Una dettagliata descrizione dell'uomo e degli abiti indossati ha permesso agli investigatori di arrivare in poco tempo all'identificazione del 25enne, incastrato anche dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona e da alcune testimonianze. «Ho provato a dirgli di no, di non toccarmi, di lasciami in pace. Ho urlato, ho chiesto aiuto, ma lui non si fermava» ha detto la 17enne agli investigatori. Una circostanza ribadita anche dal procuratore Nunzio Fragliasso in una nota: la vittima è stata «destinataria inerme di palpeggiamenti e toccamenti contro la sua volontà, che sarebbero stati posti in essere dall'indagato nonostante il suo rifiuto, ribadito più volte». Visto il precedente legato al «knockout game», il 25enne è stato sottoposto a una perizia psichiatrica che ha stabilito che l'indagato era «in grado di intendere e di volere al momento del fatto», mentre il medico chiamato a pronunciarsi sulle sue condizioni ha sottolineato «la pericolosità sociale del soggetto».
 

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