Ruspe di nuovo in azione sul Vesuvio e Monte Somma. Dopo la sospensione forzata dello scorso anno dovuta al lockdown per la pandemia, la Procura di Nola accelera decisamente sugli abbattimenti di case e manufatti abusivi nell'area perimetrale del Parco del Vesuvio. La sezione reati ambientali della Procura ha affidato in questa ultima settimana tre lavori per altrettanti abbattimenti di immobili costruiti da anni e mai condonati alle pendici del Monte Somma. Tutti i dettagli saranno definiti la prossima settimana nel corso di un incontro tecnico al quale parteciperanno i soggetti interessati.
Sono immobili che rientrano ovviamente nel perimetro dell'Ente Parco e i fondi per i lavori di abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi sono quelli stanziati dal ministero dell'Ambiente. Sono i primi tre di dieci già programmati con l'Ente guidato dal presidente Agostino Casillo. «Siamo assolutamente soddisfatti di questa accelerazione da parte degli uffici giudiziari di Nola afferma il presidente dell'Ente Parco . La nostra collaborazione continua nel segno di un accordo quadro sottoscritto due anni fa con la Procura generale e quelle di Napoli, Nola e Torre Annunziata. L'opera di repressione ha un suo peso specifico perchè sta portando a una decisa diminuzione del fenomeno».
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Tre abbattimenti lo scorso anno, uno dall'inizio dell'anno a Cercola Ma il fenomeno degli abusi lungo tutto il perimetro dell'area protetta, registra numeri da capogiro.
Le demolizioni arrivano dopo un lungo iter burocratico con sentenze passate in giudicato. Una sinergica azione congiunta tra procure, Parco e dei carabinieri forestali del Gruppo Parco. E sono ancora centinaia gli immobili completamente abusivi oggetto di sentenze definitive per i quali è stata presentata una domanda di sanatoria. Sotto questo aspetto la volontà manifestata è quella di procedere alle demolizioni legate alle istanze respinte.
Sopra e intorno al Vesuvio Monte Somma sono spuntate come funghi le case abusive che in alcuni casi hanno ostruito finanche le cosiddette vie di fuga individuate nel piano di emergenza in caso di eruzione. A fianco degli abbattimenti degli immobili abusivi, la Procura accelera anche sul ripristino delle cave che negli anni sono state realizzare ai piedi del Monte Somma. A conclusione dell'iter di demolizione, il Parco si impegna a progettare e poi realizzare una serie di interventi di riqualificazione ambientale.