Abusivi a loro insaputa nel Vesuviano,
emendamento può fermare le ruspe

Abusivi a loro insaputa nel Vesuviano, emendamento può fermare le ruspe
Domenica 10 Novembre 2019, 11:30 - Ultimo agg. 12:23
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Un emendamento al prossimo decreto fiscale e una sospensiva last minute del prefetto. Così le 14 famiglie di via Panoramica, a Terzigno, che hanno comprato case abusive senza saperlo e ora rischiano l'abbattimento degli stabili dove hanno abitato per decenni, potrebbero ottenere una tregua e sperare, dopo mesi di battaglie, in una soluzione. Domani, infatti, dovrebbe ufficialmente aprire il cantiere per la demolizione delle abitazioni, ma da un momento all'altro i 60 condomini aspettano una comunicazione che sospenda tutto. La macchina della diplomazia si è messa in moto e il prefetto di Napoli Carmela Pagano potrebbe decidere di fermare tutto, ovviamente in via temporanea. Lo farebbe, peraltro, in virtù di una novità importante: un emendamento al decreto fiscale che, se approvato, indicherebbe «misure alternative all'abbattimento» nel caso di «immobili risultati illeciti sotto il profilo urbanisticoedilizio successivamente all'acquisto con atto pubblico e in buona fede da parte di soggetti incolpevoli dell'illecito».

LA CASSAZIONE
Del resto, la buona fede delle 14 famiglie è stata sancita anche da una sentenza della Corte di Cassazione, che a suo tempo confermò gli ordini di demolizione ma riconobbe che i condomini avevano acquistato le case senza sapere che fossero abusive. Alla luce di questo emendamento, portato avanti da Ettore Rosato di Italia Viva che, con la mediazione del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, ha incontrato il primo cittadino di Terzigno Francesco Ranieri e una delegazione delle famiglie, anche il consiglio comunale della cittadina vesuviana ieri ha chiesto il rinvio delle demolizioni. Tutti i consiglieri, all'unanimità, hanno votato una richiesta di sospensiva inviata al prefetto e nella richiesta hanno allegato proprio l'emendamento: «l'esecuzione dell'ordine di demolizione comporterebbe un danno irreparabile e l'impossibilità di dare concreta attuazione all'emendamento proposto», hanno scritto i consiglieri di Terzigno. Maggioranza e opposizione si sono confrontati sulle possibile vie d'uscita, discutendo di housing sociale e di altre soluzioni, ma tutti sono stati concordi nel chiedere urgentemente alla prefettura di tenere ferme le ruspe, almeno per il momento. Insomma, si apre un piccolo spiraglio per i condomini di via Panoramica, 14 famiglie che non sapevano di essere abusive e che 17 anni fa hanno acquistato quelle case in assoluta buona fede: quando hanno stipulato i contratti c'era una licenza edilizia, revocata successivamente senza che nessuno lo comunicasse a loro. Nel corso delle procedure di acquisto, ben cinque notai hanno firmato rogiti. Una situazione paradossale, per la quale si sono mossi diversi esponenti della politica regionale e nazionale, finora senza risultati concreti. Anche per questo l'emendamento al decreto fiscale e la sospensiva del prefetto vengono attesi dalle famiglie con speranza ma anche con ansia: «Fino a quando non avremo una comunicazione ufficiale non siamo tranquilli».

IL RITARDO
Ieri le famiglie si sono guadagnate il plauso e i complimenti dei consiglieri comunali, che hanno sottolineato la compostezza della loro protesta ed il profilo basso, nonostante stiano vivendo un vero e proprio dramma e stiano misurandosi con la prospettiva di un avere più un tetto. Tuttavia va anche aggiunto che il consiglio comunale di ieri è arrivato molto tardi, dopo che le stesse famiglie si sono trovate a manifestare da sole, col solo sostegno del sindaco Francesco Ranieri, per diversi giorni. Alcuni consiglieri hanno ammesso di aver incontrato i manifestanti per la prima volta.
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