Accampati nel parco di Pazzigno tra rifiuti e siringhe sporche: sos per il verde di Napoli Est

Accampati nel parco di Pazzigno tra rifiuti e siringhe sporche: sos per il verde di Napoli Est
di Alessandro Bottone
Giovedì 9 Aprile 2020, 12:39 - Ultimo agg. 14:05
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Accampati tra “monnezza” e pericoli. Da diversi giorni due famiglie di senza fissa dimora avevano trovato ricovero nel parco Teodosia, ovvero il bene pubblico di Pazzigno a San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli. La struttura è chiusa da anni e si presenta in condizioni di pesante degrado, molto spesso utilizzata dai tossicodipendenti. Entrare è un gioco da ragazzi: in effetti sono proprio loro a utilizzare il campetto per giocare a pallone.

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«La polizia locale ha subito messo in atto tutte le misure di contrasto al fine di scongiurare il pericolo di baraccamento all’interno del parco» si legge nella nota che la VI municipalità ha inviato, tre giorni fa, all'assessore al verde e al servizio tecnico patrimonio del Comune di Napoli e alla Napoli Servizi chiedendo di ripristinare la recinzione perimetrale del «polmone verde» di via Pazzigno danneggiata da tempo. La municipalità di Napoli Est, che ha competenza sul parco, non ha mezzi e risorse per poter intervenire direttamente. Per evitare il rischio di nuove occupazioni e l'accesso a chiunque, quindi, è necessario ripristinare il “varco”. Gli operatori della Napoli Servizi hanno già svolto un primo sopralluogo e hanno appurato che il pericolo insiste anche per una parte della recinzione in ferro che potrebbe crollare sul lato esterno.



Nei locali di servizio del parco, come spiega l'assessore municipale Pasquale Farinelli, ci sono materassi e altri materiali di fortuna sistemati per dormire. Si aggiungono alla “monnezza” già presente da anni e per la quale occorre una importante operazione di bonifica. L'erba, cresciuta fittissima in oltre dieci anni di chiusura, ricopre i rifiuti e anche il tappeto di siringhe sporche. Tombini senza copertura, carcasse di veicoli, fontane e pergolati vandalizzati. L'unica eccezione all'abbandono è rappresentata dall'area giochi con i vividi colori dei vari attrezzi, come i tubi degli scivoli che sembrano ancora intatti. Nel parco ci sono anche un campo da calcio, una spazio per spettacoli, una pista di pattinaggio. Era il fiore all'occhiello presto entrato nel mirino di teppisti e delinquenti.

Il destino del parco è ancora sconosciuto ai tanti. L'assessore Farinelli specifica che la municipalità sta cercando una soluzione per arrivare alla riapertura: l'idea è coinvolgere l'università che ha già investito a San Giovanni a Teduccio. Occorrono interventi per migliaia di euro prima di poter riconsegnare il bene alla cittadinanza e bisogna trovare le risorse adeguate. Un aiuto potrebbe arrivare dalla Regione attraverso il cui sostegno si sta già intervenendo nel parco di villa Letizia a Barra: attraverso lo strumento del “p.o.c.”, ovvero programma operativo complementare, si recuperano spazi pubblici maggiormente colpiti dai fenomeni di sversamento illecito ed incendio di rifiuti. L'altro tema fondamentale è la manutenzione ordinaria del verde per la quale l'ente di Napoli Est non ha uomini e mezzi di fronte a 180mila metri quadrati tra parchi, aiuole, cortili delle scuole e altri spazi.

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