Entra da un balcone e accoltella la ex: preso dopo venti ore di caccia nel Napoletano

Entra da un balcone e accoltella la ex: preso dopo venti ore di caccia nel Napoletano
di Gennaro Del Giudice
Giovedì 4 Giugno 2020, 23:40 - Ultimo agg. 5 Giugno, 07:24
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È entrato dal balcone, si è diretto nella stanza da letto e dopo una furibonda lite l’ha accoltellata. Due fendenti, uno alla schiena e l’altro allo stomaco, per poi lasciarla a terra in una pozza di sangue. Una punizione forse per un “no” di troppo a una storia diventata difficile, insostenibile per lei, 49 anni, divorziata con tre figli, due dei quali quasi coetanei di lui, 30enne e padre di una bambina di quattro anni. Dopo l’aggressione Fabiano Vitone, disoccupato già noto alle forze dell’ordine e residente a Pozzuoli nel quartiere di Monterusciello, è scappato portando con sé il coltello utilizzato per ferire Giovanna De Maio, la sua ex compagna. Dopo una fuga durata tutta la notte e per l’intera giornata di ieri, è stato arrestato in serata dagli agenti del commissariato di Pozzuoli, che lo hanno trovato nell’abitazione del fratello a Monterusciello: dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato da futili motivi.
Il dramma è cominciato intorno alle 2.30 della notte scorsa a Pozzuoli, in via Celle, nei pressi dell’ex sede del Giudice di pace, dove la donna si trovava nella sua abitazione in compagnia dell’anziana madre. È stata proprio quest’ultima, alle urla della figlia, a dare l’allarme. I primi soccorsi sono stati dati da alcuni parenti e vicini di casa. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che d’urgenza hanno trasferito in ambulanza la donna all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli dove nel pomeriggio di ieri è stata sottoposta a un delicato intervento all’intestino perforato dal coltello e al colon interessato da lesioni. Uno dei due fendenti avrebbe anche provocato danni a un polmone. 

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LA DIFFERENZA
Le condizioni di Giovanna De Meo sono ritenute serie e la prognosi resta riservata. I poliziotti hanno ascoltato l’anziana madre e alcuni familiari. Ed è attraverso le parole della donna che gli inquirenti hanno effettuato una prima ricostruzione dei fatti, in attesa di poter acquisire la testimonianza della vittima, che sarà utile per chiarire anche il movente di quello che, stando ai primi rilievi, sembra configurarsi come un tentativo di omicidio premeditato. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari: sullo sfondo una storia d’amore borderline che si trascinava da anni, a cui si erano opposti i figli della donna che non avevano mai accettato quell’uomo. Troppi quei diciannove anni di differenza tra Giovanna e Fabiano, che nonostante tutto continuavano a incontrarsi. Qualcosa, però, negli ultimi tempi si era incrinato tra loro, non si esclude anche a causa di qualche richiesta di denaro da parte dell’uomo, la cui vita era stata segnata dall’uso di sostanze stupefacenti. Stando a quanto raccontato dall’anziana madre della donna il 30enne avrebbe agito da solo: ha raggiunto a piedi la palazzina di via Celle, che sorge all’interno di un viale privato, ha scavalcato un muro di alcuni metri ed è saltato nel balcone dell’abitazione. Giovanna a quel punto se lo sarebbe ritrovato improvvisamente in casa e tra i due sarebbe nata un’animata discussione al culmine della quale l’uomo, accecato dalla rabbia, l’ha colpita due volte con un coltello che si sarebbe portato dietro. Poi è scappato, tra le urla di disperazione e le richieste di aiuto dell’ex suocera, unica testimone oculare. 

IL PRECEDENTE
Per l’intera giornata di ieri i poliziotti hanno dato vita a un’autentica caccia all’uomo battendo palmo a palmo il quartiere di Monterusciello, dove risiedono la famiglia e l’ex moglie di Fabiano Vitone, fino all’arresto dopo 20 ore di fuga. Si cerca anche l’arma utilizzata per colpire la donna. Un caso di femminicidio che riporta indietro nel tempo al febbraio del 2016 e rievoca la storia di Carla Caiazzo, la 43enne che all’ottavo mese di gravidanza fu picchiata, cosparsa di benzina e data alle fiamme dall’ex fidanzato che non aveva accettato la separazione. La brutale aggressione avvenne a Pozzuoli, fuori casa di Paolo Pietropaolo, padre della bambina che la donna portava in grembo: l’uomo dopo una rocambolesca fuga fu arrestato e condannato in via definitiva, l’anno scorso, con sentenza della Corte di Cassazione a 18 anni di carcere per tentato omicidio, stalking e procurato aborto. E proprio Carla Caiazzo ieri ha voluto lanciare un messaggio di sostegno e incoraggiamento a Giovanna e a tutte le donne vittime della violenza di genere. «Sono addolorata nell’apprendere che una mia concittadina sia stata brutalmente aggredita e accoltellata dal suo ex compagno.

A lei va il mio forte abbraccio e un grosso in bocca al lupo affinché possa riprendersi al più presto ritornando a sorridere come prima. Allo stesso tempo colgo l’occasione per invitare tutte le donne a denunciare sempre, senza alcuna paura, perché solo denunciando si riuscirà a mettere fine a queste orribili spirali di violenza».

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