Accoltellata dall'ex sul lungomare di Napoli, risale a tre mesi fa l'ultima denuncia

Accoltellata dall'ex sul lungomare di Napoli, risale a tre mesi fa l'ultima denuncia
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 9 Agosto 2018, 11:14 - Ultimo agg. 13:56
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Nei suoi confronti la Procura era pronta a chiedere il processo, con l'obiettivo di rinviarlo a giudizio con l'accusa di minacce. Aveva da poco chiuso le indagini, indicandolo come responsabile di un atteggiamento ai limiti della persecuzione, per aver intimidito la sua ex, la ragazza dalla quale aveva avuto un figlio.

Poi c'era stata una denuncia recente, sulla quale erano in corso probabili accertamenti: un esposto che risale appena allo scorso maggio, dal momento che un intero nucleo familiare si sentiva pressato dall'atteggiamento di ostilità e di violenza messo in campo da quell'uomo. Eccola la storia di Morena Albino, della sua battaglia civile contro Antonio Bocchetti, suo ex fidanzato, dal quale aveva tentato in tutti i modi di prendere le distanze.

Aggressioni, minacce, ingiurie all'ordine del giorno, puntualmente segnalate in questi due anni. Anni costellati da tante ombre e da pochi spiragli di luce. Due anni in cui la ragazza ha avuto un figlio da Bocchetti, fino a rinunciare del tutto al sogno di avere una famiglia, messa con le spalle al muro di fronte a tanta aggressività.

Ed è a rileggere le tappe di questa storia, che si comprende che quelle cinque coltellate subite da Morena due giorni fa suonano come una sorta di vendetta annunciata.

 

Ma andiamo con ordine, a partire dalle denunce. C'è un primo esposto che risale ad un paio di anni fa, che ha dato vita a un fascicolo che non è rimasto lettera morta: di fronte alla denuncia di Morena, la Procura di Napoli aveva infatti chiuso le indagini, indirizzando a Bocchetti l'atto che fa da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio. Un avviso di chiusa inchiesta che non ha scoraggiato comunque l'ex fidanzato di Morena. Né lo ha indotto ad un atteggiamento improntato a una maggiore cautela. Anzi. Stando a quanto hanno dichiarato in questi giorni i parenti della ragazza, violenze, minacce e aggressioni (fortunatamente bloccati sul nascere) sono andati avanti anche più di recente. Era al quarto mese di gravidanza, quando Morena fu costretta a chiudersi in casa, mentre la madre provava a respingere l'incursione di Antonio Bocchetti.

I PRECEDENTI
Non semplici litigi, ma vere e proprie intimidazioni estese all'intero nucleo familiare, in uno scenario reso più complicato dalla presenza di un figlio appena nato, per altro affidato dal Tribunale dei minori al padre di Bocchetti, a tutela della incolumità del bimbo (la madre è stretta congiunta di collaboratori di giustizia che ancora oggi vengono ascoltati nelle aule di giustizia di Napoli). Uno scenario avvelenato da paura e veleni quotidiani, nell'ambito del quale la ragazza non ha mai perso la fiducia nelle istituzioni.

L'APPELLO
Intervistata dal Mattino due giorni fa in ospedale, Morena ha battuto sul tasto di sempre: «A tutte le donne che si sentono minacciate, che si sentono perseguitate, dico di denunciare, di non cercare l'isolamento, ma di rivolgersi alle istituzioni». Intanto, vanno avanti le indagini sull'episodio di due giorni fa, sugli scogli del Lungomare. Tentato omicidio è l'accusa mossa dal pool che si occupa delle fasce deboli, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Raffaello Falcone, alla luce di riscontri e testimonianze raccolti dai carabinieri del comando provinciale. Martedì pomeriggio, in un primo momento Antonio Bocchetti ha cercato di parlare con la sua ex, ma di fronte al rifiuto della ragazza, ha messo a segno un piano organizzato in modo gelido. È sparito per qualche minuto, poi è tornato armato di coltello. Non un raptus di violenza, dunque, ma un'azione finalizzata ad uccidere la donna che aveva avuto il coraggio di interrompere la relazione con lui, che aveva osato denunciarlo per quella continua serie di minacce e violenze. E aveva provato a rifarsi una vita diversa, lontano dai veleni dell'ex compagno.
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