Napoli, accoltellato a 14 anni all'uscita di scuola: «Volevano il cellulare»

Rientrava a casa, finisce in ospedale: «Non ho avuto il tempo di difendermi»

La violenza sui minori
La violenza sui minori
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 23:58 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 14:29
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Ha fatto appena in tempo ad accorgersi di essere finito al centro di una scena di violenza metropolitana. Ha provato a difendersi, ma è stato immobilizzato dalle coltellate che sono state inferte alla gamba, prima di accasciarsi a terra.

Poi si è difeso alla men peggio, perché - dopo i fendenti - è stato preso a calci e pugni. Brutta esperienza per un ragazzino di soli 14 anni, ferito a coltellate pochi minuti dopo l’uscita dalla scuola. 

Siamo in via della Piazzolla, a pochi passi da Corso Malta, quando il ragazzino è stato raggiunto da due aggressori. «Erano in sella a uno scooter, sono scesi dal mezzo e mi hanno colpito», è la prima versione del ragazzino, ora al vaglio degli inquirenti.

Prima le coltellate, poi calci e pugni. Per quale motivo? «Volevano il telefono cellulare», ha spiegato la vittima dell’ennesimo episodio di violenza metropolitana a Napoli. Siamo nella tarda mattinata di ieri, il ragazzino ha lo zaino con il libri e sta rientrando a casa, dove lo attende la sua famiglia. Persone perbene, studenti e lavoratori, gente assolutamente estranea a circuiti criminali e a ogni genere di illegalità. Ma cosa è accaduto in corso Malta? Verifiche in corso, si passa al vaglio la versione del ragazzino. Ci sono un paio di aspetti da mettere a fuoco: l’eccesso di violenza riservata allo studente; ma anche un’altra circostanza tutta da chiarire: il telefono cellulare non è stato portato via; alla fine la rapina non è stata consumata. Inevitabile una domanda: per quale motivo riempire di botte un ragazzino, dopo averlo colpito alla gamba con un coltello? Violenza in eccesso, specie se poi la rapina non viene portata a termine. Al lavoro i militari dei carabinieri del comando provinciale, si cerca di rimettere i tasselli a posto, a proposito di un episodio che resta grave a prescindere dal movente. 

È la storia di un ragazzino che ora si trova in un ospedale, nella speranza che venga scongiurata ogni possibile complicazione. È stato medicato e curato, il 14enne è ancora visibilmente sotto choc. E non è la prima volta che si verifica un episodio di questo tipo, in una città dove l’emergenza criminalità si mostra in modi diversi e sempre più efferati. 

Inutile dire che l’episodio del ferimento del 14enne ha ricordato l’aggressione consumata anni fa nei confronti di Arturo Puoti (all’epoca 16enne), in via Foria, a pochi passi da casa. Ma in questo caso, non si tratterebbe di un episodio di bullismo, né è possibile parlare di una vendetta per un litigio precedente (non essendoci riscontri su questo punto). Si segue la pista della tentata rapina, che sarebbe stata consumata da due giovanissimi. Soggetti violenti e inesperti, che avrebbero sferrato colpi nella speranza di un bottino facile, salvo poi lasciare il campo di fronte alla scena di un ragazzino a terra con la gamba insanguinata. Inchiesta condotta dalla Procura di Napoli e dalla stessa Procura per i minori, non è impossibile mettere a fuoco la strategia investigativa: si scava nelle immagini ricavate dal sistema di videosorveglianza che copre la zona. Si punta ad acquisire i numeri di targa del mezzo usato dai due balordi, ma anche il tragitto effettuato prima e dopo l’assalto al ragazzino. Parliamo di reati predatori che hanno fatto registrare nel corso degli ultimi venti mesi un trend decisamente in crescita. Minori sempre più protagonisti e vittime di episodi di violenza di strada. 

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Tanti raid, un solo refrain: gli assalti puntano a strappare i telefoni di ultima generazione, che poi vengono ricollocati nel mercato illegale. In che modo? Vengono “craccati”, svuotati e rimessi in funzione, aggirando i codici di accesso, grazie alla mano di esperti, a loro volta funzionali a tenere in vita un pezzo di economia criminale. Ma torniamo alla storia di corso Malta. Si punta nelle prossime ore ad ascoltare la versione della vittima, ma anche ad incrociare i dati emersi dalle testimonianze raccolte sul territorio. Una inchiesta che punta ad inchiodare due aggressori che non hanno esitato a scatenare la loro foga contro un 14enne, assaltato di spalle a colpi di coltellate. 

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