Terra dei fuochi, qui muoiono le auto rubate: veleni sparsi tra i campi e le case di Acerra

Terra dei fuochi, qui muoiono le auto rubate: veleni sparsi tra i campi e le case di Acerra
di Pino Neri
Mercoledì 9 Dicembre 2020, 09:04 - Ultimo agg. 13:39
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Cimiteri di auto rubate, poi ribaltate, smontate e infine incendiate sul posto, tra le abitazioni e i terreni agricoli, in mezzo a un mare di rifiuti, su un ponticello di scavalco dei Regi Lagni, l'inquinatissimo alveo pluviale divenuto da decenni fogna e discarica a cielo aperto.

L'allarme è stato di nuovo lanciato ieri dalle guardie ambientali volontarie del WWF, che hanno segnalato l'ennesima base di ladri d'auto e scaricatori senza scrupoli installata già da tempo immemore tra i terreni compresi tra Acerra e Afragola, in una traversa sterrata di via Volturno, ad Acerra, a poche centinaia di metri dal rione Gescal. Dopo la segnalazione è giunta la polizia di Stato. Intanto la sensazione che il territorio non sia controllato e che i criminali vi facciano quello che vogliono è stata resa per l'ennesima volta palpabile dalle immagini brutali del cimitero di auto e amianto fatte girare sul web. 

«È una delle tante basi utilizzate dagli scaricatori abusivi e dai ladri di auto per i cavalli di ritorno spiega Alessandro Cannavacciuolo, giovane ambientalista del territorio altre se ne possono trovare anche in località Lenza Schiavone, nella campagna al capo opposto di Acerra.

I delinquenti vi parcheggiano le vetture rubate sia provvisoriamente, cioè in attesa di riportarle ai proprietari previo pagamento di un riscatto, sia per smontarle allo scopo di alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. Quelle interamente smontate vengono infine date alle fiamme. Ogni incendio forma un rogo tossico terribile, in mezzo ai campi coltivati e a pochi passi dai centri abitati». Il cimitero di auto di via Volturno è raggiungibile anche dalle rotonde di via Cinquevie, nel territorio di Afragola. Qui erano stati installati degli ostacoli di cemento armato per impedirne l'accesso. Ma i criminali hanno rimosso le barriere.

Per fare quello che volevano hanno messo di traverso sul sentiero un'auto alzata su un fianco allo scopo di limitare la visibilità e rendere difficile il transito. Qui gli scaricatori abusivi hanno anche smaltito intere lastre di eternit, il cemento-amianto. La base dei delinquenti è raggiungibile facilmente anche da Acerra. Il ponticello su cui sono state piazzate e poi incendiate le vetture rubate si trova sulla linea di confine tra i due comuni. «La legge regionale sulle GAV, le guardie ambientali volontarie l'appello lanciato dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - va ampliata per avere più uomini in campo contro chi devasta la nostra terra».

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Alessandro Gatto, delle guardie ambientali del WWF, aggiunge che «la battaglia continua» ma che «servono più uomini e mezzi». «Non bastano le risorse messe in campo dalle forze dell'ordine - conclude Borrelli - bisogna puntare sul pieno coinvolgimento dei volontari delle guardi ambientali. Per questo ritengo indispensabile iniziare a prevedere un ampliamento della platea prevista dalla legge regionale 10 del 2005 per la istituzione del servizio volontariato di vigilanza ambientale in modo da poter contare su più forze in campo contro i devastatori».

Ad Acerra la tensione è alta. Rabbia e delusione popolare alimentate dal fatto che sono stati scarcerati per la terza volta i fratelli Pellini, gli imprenditori dello smaltimento di rifiuti tossici condannati in via definitiva a 7 anni di reclusione per disastro ambientale aggravato in provincia di Napoli. Una vicenda che si sta consumando nel silenzio delle istituzioni. «È assolutamente necessario l'inasprimento delle pene dichiara nel frattempo Marì Muscarà (M5S), segretaria della commissione ambiente della Regione - un reato ambientale di tale efferatezza come quello commesso dai Pellini è reato persistente i cui danni non sono quantificabili al momento della condanna. Concedere gli arresti domiciliari è un'offesa a chi ha lottato e a tutte le vittime della Terra dei Fuochi». 

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