Terra dei fuochi, miasmi dai campi e scarichi sospetti: scatta il sequestro ad Acerra

Terra dei fuochi, miasmi dai campi e scarichi sospetti: scatta il sequestro ad Acerra
di Pino Neri
Mercoledì 20 Maggio 2020, 09:18 - Ultimo agg. 11:29
3 Minuti di Lettura

Con l'inizio della fase 2 non sono riprese soltanto le attività legali ma anche quelle illegali, quelle che colpiscono l'ambiente e la salute. Ieri mattina infatti i carabinieri nel Noe di Napoli, il nucleo operativo ecologico, sono dovuti intervenire per bloccare l'ennesimo sfregio all'ambiente: un sospetto spandimento di finto compost sui terreni coltivati. Un presunto fertilizzante contenente rifiuti macerati «spalmati» sui terreni agricoli di Cinquevie, un'area al confine tra Afragola, Acerra e Caivano. Qui i militari hanno sequestrato un appezzamento grande quanto tre campi di calcio, quasi tre ettari di spazi.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro dell'ambiente Sergio Costa, che una volta informato di quello che stava avvenendo sul posto ha subito attivato le autorità competenti. Il terreno in cui sono sopraggiunti i carabinieri del Noe stava causando notevoli problemi ambientali per le esalazioni mefitiche che da giorni stanno togliendo il sonno agli abitanti della zona nord occidentale di Acerra. Le esalazioni nauseabonde stanno colpendo in particolare il rione Gescal di via Bruno Buozzi e le abitazioni di via Tappia. Il terreno sequestrato è stato coperto da uno strato marrone, una sostanza che deve essere analizzata. I carabinieri del Noe, al comando del colonnello Italo Guardiani, ieri, durante l'intervento, hanno richiesto l'ausilio dei tecnici dell'Arpac, l'agenzia regionale per la protezione ambientale.

LEGGI ANCHE Pregiudicato napoletano a capo di un clan per lo spaccio in Molise: 39 arresti

La zona è stata individuata dai Volontari Anti Roghi di Acerra, lunedì sera, dopo un'intensa attività di perlustrazione. I volontari hanno letteralmente inseguito la scia delle esalazioni per poterne individuare la fonte. Una volta individuata la sorgente dei cattivi odori e dopo aver avvertito i carabinieri, il mattino dopo, alle prime ore dell'alba, i volontari Alessandro Cannavacciuolo, Vincenzo Petrella e Michele Pannella hanno fatto volare un drone dotato di telecamera sul punto in cui alcuni mezzi agricoli stavano spargendo sul terreno una sostanza scura.

Poco dopo sono sopraggiunti i carabinieri del Noe. I militari, dopo un'attenta ispezione, hanno bloccato le operazioni di spandimento del compost. Quindi il sequestro preventivo della zona. L'anno scorso, ad agosto, in località Calabricito, zona di fertile campagna, i carabinieri forestali bloccarono un altro spandimento di compost sospetto. Anche in quel caso ci fu un sequestro per il quale sta indagando la magistratura. I forestali riuscirono pure a risalire allo stabilimento che aveva fornito la sostanza dall'olezzo insopportabile. Si trattava di un impianto privato di Giugliano.

Ieri intanto si è scoperto che lo stesso stabilimento ha fornito il compost sospetto anche per il terreno di località Cinquevie in cui sono intervenuti i carabinieri del Noe. È spuntato anche il nome di una ditta. È un'impresa di Acerra che si occupa di movimento terra e che negli ultimi anni si è lanciata nel business dei rifiuti. La stessa ditta avrebbe ottenuto ed ottiene ancora oggi appalti dai comuni del territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA