Acerra, parente dei Pellini vince appalto: scoppia la bagarre

Acerra, parente dei Pellini vince appalto: scoppia la bagarre
di Pino Neri
Mercoledì 5 Settembre 2018, 11:00
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ACERRA - Un appalto del Comune da 80mila euro per la rimozione dei rifiuti speciali e pericolosi scaricati abusivamente nel territorio. Fin qui nulla di strano. Il problema è che l'appalto è stato dato con un affidamento diretto al cugino di primo grado dei fratelli Cuono, Salvatore e Giovanni Pellini, i tre imprenditori acerrani dello smaltimento rifiuti condannati l'anno scorso in via definitiva per disastro ambientale. Nei loro confronti la direzione distrettuale antimafia ha emanato un provvedimento di sequestro dei beni da capogiro: 222 milioni di euro in appartamenti, elicotteri, ville e danaro contante. L'udienza per la confisca di questo tesoro è stata fissata a ottobre. Gli ambientalisti del territorio, Alessandro Cannavacciuolo in testa, noto ecologista della zona, hanno scoperto il caso spulciando nella bacheca del Comune, l'albo pretorio. A quel punto hanno lanciato l'allarme attraverso i social. «Com'è possibile - si sono chiesti - affidare un appalto del genere a una persona che in ogni caso gravita nell'ambito di un contesto tanto discusso proprio sul fronte della contaminazione del territorio, una persona che ha legami diretti di parentela e rapporti diretti con i Pellini?». La domanda ovviamente è stata rivolta anche al Comune ma dal palazzo municipale non giungono commenti.
 
L'appalto di rimozione dei rifiuti speciali e pericolosi è stato assegnato in forma di affidamento diretto, cioè senza una gara a cui potessero partecipare tutte le ditte specializzate. L'affidamento diretto è stato offerto dal Comune a cinque ditte alle quali è stato richiesto un preventivo. E il miglior prezzo è stato offerto dalla ditta del parente dei Pellini. Naturalmente la sua posizione di parente di condannati non può condizionarne l'attività imprenditoriale, ma la polemica sull'opportunità di un rapporto diretto con il Comune non si è fatta attendere. La sua ditta ha avuto l'incarico di rimuovere i rifiuti speciali scaricati illecitamente in un terreno di via Mulino Vecchio nella periferia settentrionale di Acerra, a poca distanza dal cimitero della città. Ma la polemica non finisce qui. Quando ad agosto c'è stato un forte temporale che ha danneggiato proprio il cimitero di Acerra, con la caduta di alberi e calcinacci, il Comune ha affidato un altro servizio di rimozione delle macerie sempre alla stessa ditta, quella appunto che sta facendo scatenare la polemica politica.

«Basta fare un semplice accesso al portale web del Comune di Acerra - racconta Cannavacciuolo - per constatare che la ditta del cugino dei Pellini ha ottenuto dal Comune decine di affidamenti diretti per un importo totale che supera i 300mila euro. Certo - aggiunge Cannavacciuolo - essere parenti dei condannati in via definitiva per disastro ambientale non significa essere automaticamente dei delinquenti ma sicuramente fa sorgere il sospetto nella popolazione che l'ecomafia acerrana non abbia smesso di avere rapporti con la pubblica amministrazione».
L'impresa finita al centro della bagarre politica ha tutti i documenti in regola ed è inserita nell'albo delle ditte fiduciarie del Comune. «C'è però da sottolineare - eccepisce ancora Cannavacciuolo - che sull'albo pretorio non sono stati pubblicati i preventivi delle offerte formulati dalle altre ditte contattate dal municipio».
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