Giunge in emergenza con l'ambulanza del 118 un paziente con sintomi Covid (poi confermato positivo al tampone), stop al pronto soccorso per oltre 7 ore. È accaduto l'altra notte, per la quarta volta in una settimana circa, alla clinica dei Fiori di Acerra. Ed è subito allarme per l'ormai continua sospensione del servizio di pronto soccorso in un'area quasi priva di centri di medicina d'urgenza e che nel periodo estivo raggiunge i 300 accessi quotidiani. Ed è così che i medici sono stati costretti ancora una volta a non accettare altri ricoveri d'emergenza e ad allestire un ospedale da campo nel cortile della struttura sanitaria per i casi più gravi.
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Intanto, ad Acerra cresce ancora il numero dei positivi: dai 19 di lunedi scorso si è passati agli attuali 26. Ad annunciarlo una pagina sul portale del Comune, dopo le polemiche dei giorni scorsi sui mancati aggiornamenti del sindaco Lettieri durante le scorse tre settimane. Tra i positivi, in massima parte asintomatici, ci sarebbero due persone ricoverate negli ospedali con reparti Covid. Il pronto soccorso della clinica è stato riaperto, dopo l'ennesima sanificazione, realizzata per accelerare i tempi da una ditta privata, solo ieri mattina di buon'ora. Il paziente con dispnea e tosse è giunto in ambulanza a mezzanotte circa. Immediatamente è stato disposto il tampone - positivo - e chiuso il reparto. In una settimana a causa probabilmente del tutto pieno negli ospedali regionali attrezzati per il Covid, sono stati prima portati in pronto soccorso e ricoverati altri tre ammalati in isolamento che solo stamattina sono stati trasferiti all'ospedale civile di Maddaloni nei suoi reparti specializzati. «Positivi al Covid o sospetti ammalati non dovrebbero proprio arrivare qui in pronto soccorso. Noi siamo disponibili, ma poi si creano disagi enormi per la normale attività di emergenza costringendoci a chiudere il reparto in attesa di sanificazione e a fare a meno del personale medico ed infermieristico che necessariamente viene sottoposto a tampone», denuncia il vice direttore sanitario della clinica, Francesco Del Genio. E richiama quanto prevede l'ordinanza del presidente regionale De Luca. «Ci hanno fatto smantellare l'area Covid che avevamo allestito durante i mesi dell'emergenza coronavirus e quindi siamo costretti ad accogliere i positivi in ambienti isolati attrezzati al momento oltre che a sospendere i ricoveri di emergenza per alcune ore tra le proteste degli ammalati che si rivolgono a noi per ricevere cure ed assistenza», racconta il dottor Del Genio. In pratica in provincia, i contagiati dovrebbero essere ricoverati all'ospedale Mare, al Loreto Mare di Napoli e al nosocomio di Boscoreale. «Ma a quanto pare i reparti sarebbero saturi e noi praticamente siamo in ginocchio. Non è per fare polemiche, ma vista la situazione dei contagi crescenti, basterebbe organizzarsi e darci la possibilità di riallestire le aree Covid » dice a chiare lettere il vice responsabile sanitario della clinica, Francesco Del Genio.