Acqua, il rincaro è «soft» Un euro in più a famiglia

Acqua, il rincaro è «soft» Un euro in più a famiglia
di Fiorangela d'Amora
Lunedì 9 Agosto 2021, 08:43
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Bollette dell'acqua, l'assemblea dei sindaci vara le nuove tariffe. Ogni famiglia pagherà in media un euro in più, pari al 2,4%, un incremento inferiore rispetto alla proposta iniziale del gestore che prevedeva scatti cumulativi pari all'8,12% nel biennio 2020-2021 e al 19,2% nel quadriennio complessivo di riferimento tariffario 2020-2023. «Abbiamo scongiurato - commenta il coordinatore del Distretto Felice Rainone - un'eventuale rideterminazione della tariffa da parte di Arera in termini peggiorativi per gli utenti. Se le tariffe non fossero state approvate, oltre ad aprire la strada ad aumenti molto più consistenti, avremmo perso anche i finanziamenti, indispensabili per lo sviluppo in chiave moderna ed efficace del Servizio Idrico di questo territorio».


Secondo il coordinatore del distretto sarà assicurata continuità della gestione sul territorio e «la possibilità di usufruire di investimenti pari a 350 milioni di euro di cui 170 non a carico della tariffa a fronte di un incremento tariffario minimo per il periodo 2020-2023».

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La politica di risanamento voluta dall'assemblea dei sindaci passerà attraverso un utilizzo efficace delle risorse pubbliche, intervenendo su allacci abusivi, riduzione delle perdite in rete, risparmi energetici, riduzione della produzione dei fanghi di depurazione. La decisione dell'Ente Idrico Campano ha però suscitato polemiche.

In prima linea il Comitato per l'Acqua pubblica che parla di «una scelta che poteva essere tranquillamente evitata, considerata anche la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato le tariffe deliberate per il periodo 2012-2015 e ridotto del 30% gli aumenti già applicati, ordinando all'Autorità nazionale Arera una nuova istruttoria amministrativa per riformulare correttamente lo schema tariffario».


La seduta del 6 agosto scorso ha visto al momento del voto un consiglio spaccato a metà con l'uscita di tutti i rappresentanti del gruppo dei «Comuni per l'acqua pubblica», che hanno deciso di non prendere parte alla votazione finale. «Imporre oggi lo stesso aumento tariffario già bocciato nel maggio scorso rappresenta un segnale grave della pericolosa situazione di confusione in cui versa il governo del sistema idrico nella nostra regione - prosegue il Comitato che promette battaglia - In tutta fretta e con numeri così risicati si è voluta imporre una scelta in cui fino a pochi giorni fa non credeva nessuno».


La battaglia legale non si fermerà con questa decisione secondo gli attivisti per l'acqua pubblica e anche per i rappresentanti della Sinistra Italiana. «Siamo alle solite, a 10 anni dal referendum per l'acqua pubblica, non solo non si procede così come ha previsto la volontà popolare a ripubblicizzare l'acqua laddove è stata privatizzata, ma si aumentano le tariffe nonostante le sentenze che in uno Stato di diritto andrebbero rispettate e non raggirate a proprio uso e consumo. La cosa che lascia ancora più perplessi - scrive Tonino Scala - è che membri del distretto, dipendenti della Gori, non abbiamo sentito nemmeno il dovere di non partecipare alla votazione avallando un palese conflitto di interessi nonché una un'inopportunità politica e morale».

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